Le attività commerciali del centro sono state recentemente oggetto di visita da parte di persone formalmente incaricate dalle associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio, con il fine unico di sollecitare gli esercenti ad aderire al progetto “Luminarie Natalizie 2018”. Il progetto prevede l’installazione delle luminarie nelle vie del passeggio e l’obbligo di versare, per ciascun negozio con vetrina, la quota di € 110.

La crisi economica ha messo in ginocchio molti esercenti, che con fatica riescono a far fronte ai costi fissi e all’oppressivo regime di tassazione, ed è un fatto che in molti casi ben poco rimanga loro in tasca, come peraltro hanno dimostrato gli stessi dati allarmanti di chiusura di molti negozi forniti recentemente dalle medesime associazioni.

L’approvazione da parte della maggioranza del Consiglio comunale dell’accordo territoriale per la costruzione del nuovo centro commerciale in zona De André e la prossima realizzazione di un nuovo Iper Conad in via Antica Milizia, rappresentano le nuove, forse mortali, pugnalate inferte alle attività del centro urbano. Lista per Ravenna le ha combattute solitariamente per anni e non solo negli atti finali ritenuti irreversibili da chi ci governa. Ci pare perciò doveroso chiedere che un minimo di sensibilità sia dimostrato anche verso le attività commerciali che con fatica provano a tenere in vita le strade pulsanti della città.

La 17si faccia carico di versare buona parte di quel contributo obbligatorio che oggi è interamente a carico dei commercianti. È paradossale spendere 700.000 euro per delle passerelle a fianco del Candiano in zona Darsena, quando non si vede la disponibilità a contribuire con importi decisamente più sopportabili per mantenere in vita le attività commerciali del centro urbano. La fornitura della sola energia elettrica non può essere considerata una forma di sostegno, se non ridicola.

Quest’anno molti commercianti non si possono permettere di versare l’intera quota, ma la lettera consegnata dalle associazioni di categoria agli esercenti impone la soglia minima dell’80% di adesioni per accendere le luminarie di ciascuna via, percentuale sotto la quale le luminarie rimarrebbero spente, benché già installate. Il rischio che alcune vie possano rimanere spente è dunque elevato, con lesione anche dell’immagine turistica stessa della città, quando già la Giunta ha annunciato di voler rifare a Natale su taluni monumenti quel video mapping che l’anno scorso ci costò un quarto di milione di euro.

De Pascale segua quindi il buon esempio di altre amministrazioni comunali, con meno problemi di sostenibilità del loro settore commerciale, che hanno deciso di valorizzare e sostenere gli esercenti dei propri centri urbani, contribuendo al versamento della quota nella misura almeno del 50-70 %.