24/05/2018 – Stefano Donati (capogruppo di Lista per Ravenna nel consiglio del Centro urbano) critica la decisione dell’amministrazione comunale di affidare ad un gruppo di giovani Scout il compito di ripulire il tunnel e la volta che, da via Don Bosco, attraverso i giardini Amadesi, permettono di raggiungere via Alberoni.
“Riteniamo che mentre le attività di rimozione di erbacce, cartacce, lattine, ecc. possono essere svolte anche da volontari, quali sono gli Scout, adeguatamente protetti e assicurati, quelle di “rigenerazione” di pareti e manufatti spetti a personale adeguatamente formato e specializzato”
Tutto ha preso il via dalla segnalazione da parte del Comitato Nuova Isola San Giovanni, tramite la Presidente Lucla Bondi, sulla situazione di degrado in cui versano il tunnel e la volta dei Giardini Amadesi.

“Al post pubblicato sui social è intervenuta in risposta una responsabile di CittAttiva che – spiega Donati – ha anticipato come, entro poche settimane, sarebbe partito un suo progetto “per pulire e rigenerare il tunnel” in collaborazione col Comune, che avrebbe coinvolto in prima persona un gruppo di Scout.
È anche vero che tra i punti fondamentali della Legge Scout c’è l’ecologia, e anche per questo va ai ragazzi coinvolti nel progetto il nostro apprezzamento, ma tra la raccolta di rifiuti urbani sparsi, non pericolosi, e la rimozione di vernici e scritte da pareti e monumenti cittadini, la distanza è francamente notevole. E il Comune non può consentire che a svolgere questa attività, a tutti gli effetti considerata a rischio, sia un gruppo Scout.
L’assessore Morigi, dopo aver confermato l’avvio del progetto, ha risposto che le vernici e solventi che saranno utilizzati sono quelli forniti dalla ditta Global e sono gli stessi che avrebbe usato la ditta incaricata dal Comune ad effettuare il lavoro.
Questa dichiarazione conferma le nostre preoccupazioni. La normativa vigente prevede che per l’utilizzo di qualunque prodotto chimico, una società debba possedere un Documento di Valutazione dei Rischi, poiché anche il prodotto più comune può diventare pericoloso. Grande importanza viene quindi attribuita alla formazione ed informazione continua del lavoratore, al fondamentale rispetto delle norme in vigore e delle procedure di sicurezza. L’utilizzo, specialmente per i solventi e altri prodotti chimici, viene effettuato da personale che ha partecipato ai corsi di formazione, è informato sui rischi connessi al loro uso ed è a conoscenza delle procedure per la minimizzazione dei rischi. Si richiede la conoscenza delle relative schede di sicurezza e idonei dispositivi di protezione individuali.
E’ stato programmato un percorso simile anche per il gruppo di Scout? Chiediamo quindi se il Comune intende avviare corsi di formazione sulla sicurezza dei lavoratori, dedicato ai ragazzi che saranno adibiti a questa mansione, al fine di attuare il protocollo sulla sicurezza analogo a qualunque lavoratore che entra a contatto con un possibile rischio chimico. Il rischio di un lavoratore volontario non può essere considerato inferiore a quello di chi è regolarmente retribuito”.