“L’interruzione della fornitura di acqua che ha interessato le località di Casalborsetti, Porto Corsini e Marina Romea nelle giornate del 30 e 31 agosto, lasciando a secco residenti ed imprese per quasi 24 ore potrebbe offrire l’occasione per sbizzarrirsi a porsi (e porre) numerosi quesiti.

Ci si potrebbe chiedere ad esempio se la “configurazione di emergenza” posta in atto dall’ente gestore, non sufficiente per dare pressione sufficiente all’acqua per raggiungere i piani superiori di abitazioni ed attività, possa considerarsi effettivamente tale e ritenersi pertanto assolto l’obbligo (previsto dalla carta dei servizi) di offrire un servizio sostitutivo.

Ci si potrebbe interrogare sul fatto che, malgrado i profitti e i ricavi in crescita, non si sia poi nelle condizioni di ammodernare la rete idrica della città, al fine di mantenere alto il livello dei servizi e fornire risposte immediate e soddisfacenti alla popolazione che paga un servizio piuttosto salato.

Ancora si potrebbe indagare sul fatto che il sindaco, in qualità di responsabile della protezione civile NESSUNA AZIONE abbia posto in atto quanto meno per comunicare alla popolazione lo sviluppo e le prospettive di risoluzione del disagio (compito specificatamente demandato a tale istituzione), domandandosi al contempo, nel caso in cui l’interruzione si fosse protratta ulteriormente solo per qualche ora, quali azioni siano state messe in atto al fine di predisporre un piano operativo in grado di attivarsi e gestire l’emergenza, chiedendosi quali uffici del comune e quali organi della Protezione Civile siano eventualmente stati posti in stato allerta.

Si potrebbe obiettare che, al di là degli obblighi, maggiore attenzione e ragioni di opportunità avrebbero suggerito di mettere in atto un piano operativo che potesse rifornire di taniche o bottiglie la popolazione residente, specie nelle sue componenti più deboli o che sarebbe stato opportuno porre in atto un semplice e banale servizio informativo o di ascolto.

In qualità di consiglieri comunali ci limitiamo invece, nell’ambito delle nostre funzioni  a porre al sindaco due quesiti, molto chiari e sintetici:

  • Come mai non sia stata pubblicata NESSUNA COMUNICAZIONE ISTUZIONALE in merito all’emergenza ed al suo evolversi nelle oltre 20 ore di interruzione del servizio né sul sito né sul profilo Facebook del comune di Ravenna, sempre così attivi a diffondere informazioni evidentemente ritenute più utili (a chi le diffonde), e comunque i primi luoghi in cui il cittadino cerca risposte;
  • La rottura della tubazione va messa in qualche relazione con i lavori fatti sul ponte di via Baiona o è possibile escludere, OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO che il guasto verificatosi proprio in corrispondenza del ponte oggetto di lavori prolungatisi come noto ben oltre i termini previsti e riaperto solo il 15 di aprile scorso solo dopo numerosi interventi da parte dell’opposizione, possa essere messo in relazione con i lavori stessi? In caso di risposta negativa si scoprirebbe ulteriormente l’annoso nervo del mancato controllo dei lavori pubblici, questione tanto annosa quanto spiacevole tanto da definirsi, nella nostra città, ormai definitivamente.”