Da diversi mesi le relazioni sindacali con l’Autorità di sistema portuale ravennate hanno subito un deterioramento preoccupante, che si è acuito a partire dall’inizio dell’anno.

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato per venerdì 3 settembre uno sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ente perché vogliono che gli accordi sottoscritti siano rispettati e perché pretendono dall’Ente relazioni sindacali corrette e trasparenti. Scarsa trasparenza e insofferenza nei confronti delle Rsu e delle organizzazioni sindacali paiono, infatti, essere oramai uno stile consolidato di questa alta dirigenza, mentre le relazioni sindacali si sono ridotte ad un mero rito. Oramai sono all’ordine del giorno comportamenti che configurano violazioni contrattuali come la mancata o tardiva acquisizione dei pareri delle Rsu, riguardo atti o documentazione per i quali norme e contratti prevedono la consultazione. L’invio tardivo della documentazione in consultazione è diventata la norma.

Tali consuetudini impediscono di fatto alla Rsu l’esercizio della propria funzione di rappresentanza. I temi posti all’ordine del giorno dall’alta dirigenza dell’Ente, infatti, da un lato non possono essere discussi con i lavoratori per i tempi imposti, dall’altro, spesso presuppongono una mera presa d’atto da parte dei rappresentanti dei lavoratori, in quanto le decisioni sono già prese e formalizzate.

L’uso dell’Ente di trasmettere tardivamente la documentazione, d’altronde, lo si può riscontrare anche in seno all’organismo di Partenariato dell’Autorità, che riunisce tutti i rappresentanti degli attori del porto. Le due ultime sedute dell’organismo sono state aggiornate in quanto la trasmissione della documentazione è stata tardiva. Nel primo caso si discuteva di “Regolamento d’uso delle aree demaniali marittime” (40 pagine), argomento delicatissimo. La documentazione fu inviata un quarto d’ora prima dell’inizio della riunione. Nel secondo caso si doveva discutere di “Relazione sulla performance”, la documentazione (40 pagine) fu inviata alle ore 12 del giorno precedente.

Una vicenda accaduta negli ultimi mesi, poi, è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo. L’alta dirigenza, nel mese di giugno, ha deciso di modificare unilateralmente il contratto integrativo senza neppure informare la Rsu. Tale modifica riguarda il calcolo dell’elemento variabile della retribuzione per l’anno 2020. La modifica imposta riguarda le assenze e di per sé non rappresenta un’importante penalizzazione della retribuzione delle lavoratrici e dei lavoratori e ne colpisce una esigua minoranza. È invece grave e intollerabile che tale modifica sia stata decisa ed eseguita unilateralmente, inserendo decurtazioni e franchigie non previste dal contratto integrativo che pure era ed è pienamente in vigore. Anche le motivazioni addotte, fondate su principi e precedenti amministrativi non del tutto conferenti, non convincono anche perché risultano poco coerenti rispetto a una normativa italiana ed europea che fornisce una tutela forte e positiva a fattispecie quali maternità, assistenza ai disabili ed esigenze di cura in generale.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’Autorità di Sistema portuale si asterranno dal lavoro venerdì 3 settembre per rivendicare il rispetto del contratto integrativo e perché i propri rappresentanti siano debitamente consultati/informati nei modi e nelle forme previste dai contratti e dalle norme, ripristinando corrette relazioni sindacali e il rispetto dovuto dall’Ente alle Rsu.