“Il 12 maggio 2021, trasmisi al sindaco di Ravenna una “Diffida ad imporre la regolarità nella gestione alberghiera di Villa Marina”, edificio posto sul lungomare di Marina di Ravenna nell’immobile ristrutturato dell’ex colonia della Croce Rossa Italiana” afferma Alvaro Ancisi (capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare).

“Questa la premessa: “Oggi, trascorse 14 stagioni balneari ed essendo alle porte la 15.a, dopo infinite contestazioni e liti, interne alla gestione e alle proprietà, o con l’amministrazione comunale, nonché vicende giudiziarie senza fine, civili o penali, si può dire che Villa Marina non è mai stata una vera RTA (Residenza Turistica Alberghiera), tollerata troppo a lungo, pur essendo fuori legge, dall’amministrazione comunale. Certamente non lo è più ora, come riconosciuto dalla stessa Polizia Locale nella relazione del 16 dicembre 2020, ove ha accertato come difettino a tutt’oggi, in particolare: le dotazioni minime comuni per poter realizzare la gestione unitaria; i servizi minimi (bar/ristorante, ecc.) conformi e coerenti con la classificazione tre stelle; la disponibilità, da parte del gestore, delle unità immobiliari sulla base di regolari contratti (ad oggi mancano i contratti, il gestore propone modelli contrattuali illeciti/nulli perché in violazione di norme di legge e di quelle prodotte dalla Giunta regionale […]. Essendo imminente l’arrivo della nuova stagione turistica, col rischio che permanesse insopportabilmente uno stato di abusività nel complesso alberghiero, diffidai il sindacoad operare, con iniziative seriamente adeguate, affinché vi si ponga termine rapidamente, confidando peraltro in una soluzione strutturale della questione quindicennale di cui sopra che possa definirsi risolutiva. Il sindaco rispose il 31 maggio 2023 comunicandomi che era “stato richiesto agli uffici interessati di effettuare gli accertamenti di competenza […]”.

L’ufficio principalmente interessato a corrispondere alla richiesta del sindaco è senza dubbio il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive), il quale tuttavia, passata tutta l’estate e giunti al 14 ottobre, non aveva portato a compimento nessuno degli “accertamenti di competenza” richiesti dal sindaco. Avendo richiesto al gestore della RTA la necessaria documentazione circa i contratti stipulati coi 135 proprietari dei 157 appartamenti, primo passo indispensabile per verificare se la gestione alberghiera dell’immobile fosse unitaria e in regola, il SUAP aveva ricevuto per 30 proprietari solo le richieste di registrazione dei contratti presso l’Agenzia delle Entrate, non già i contratti; per  altri 37 solo le email con cui veniva loro proposto il contratto di affidamento dei propri appartamenti per il 2021; per gli altri 68 nulla di nulla. Il 14 settembre aveva dunque chiesto al gestore “copia di almeno uno dei contratti registrati presso l’Agenzia delle Entrate e copia del contratto proposto e allegato alle email sopracitate”, nonché “di fornire spiegazioni circa i 68 proprietari che non sono ricompresi né fra quelli ai quali è stata inviata la proposta di contratto né fra quelli firmatari” spiega Ancisi.

Di qui, la mia nuova e ultimativa iniziativa, rivolta al dirigente del SUAP il 14 ottobre: la richiesta di ottenere copia di quanto nel frattempo trasmesso dal gestore della RTA, che riceverò al massimo entro il 3 novembre, insieme alla seguente diffida (in sintesi): “[…]Accerti, come già riscontrò la Polizia locale con la suddetta relazione del 16 dicembre 2020, se nella RTA Villa Marina ‘difettino a tutt’oggi, in particolare’, oltre alle ‘dotazioni minime comuni per poter realizzare la gestione unitaria’ e ai ‘servizi minimi (bar/ristorante, ecc.) conformi e coerenti con la classificazione tre stelle’, anche e soprattutto ‘la disponibilità, da parte del gestore, delle unità immobiliari sulla base di regolari contratti’. In caso negativo adotti gli atti risolutivi dello stato di grave irregolarità in cui versa la RTA”.

“La diffida, prodotta in particolare a norma degli articoli 1 e 2 della legge 241 del 1990 e 328 del codice penale, è stata da me inviata per conoscenza – oltreché alla Procura della Repubblica – al sindaco, con riferimento ai doveri di vigilanza connessi alla sua qualità di organo responsabile dell’amministrazione del Comune” conclude Alvaro Ancisi.