Smart working e Internet hanno permesso al Difensore civico di affrontare al meglio gli effetti del Coronavirus e i lockdown. In sintesi: nemmeno il distanziamento sociale ha impedito al Difensore civico di svolgere a pieno la propria attività anche nel 2021, anno segnato da “zone rosse” e chiusure di uffici al pubblico.

Il dato è emerso dall’annuale relazione che il Difensore civico regionale Carlotta Marù ha fatto nel corso della commissione Parità presieduta da Federico Alessandro Amico.

“Nel corso del 2021 abbiamo avviato e istruito 343 pratiche, abbiamo confermato la collaborazione con Inps, realizzato una ricerca con l’Università sul tema della semplificazione nella Pubblica Amministrazione”, spiega Marù, che ricorda anche “l’ottima collaborazione con la Consigliera regionale di Parità nel realizzare una ricerca sulla parità di genere nei vari ordini professionali, concentrandoci sulle disparità salariali e sulle maggiori difficoltà incontrare dalle donne durante la pandemia, quando la maggior parte delle persone che hanno rinunciato all’iscrizione a un ordine professionale sono state proprio le donne”.

Marù ha anche ricordato come siano aumentate le giornate in cui il suo Ufficio risponde telefonicamente, anche su numeri di telefonia mobile, ai cittadini. “Sono state molto importanti le campagne di comunicazione che abbiamo fatto e ha sottolineato all’Ufficio di Presidenza che se metteranno più risorse a disposizione delle campagne di comunicazione sarà più facile far conoscere la nostra attività e quello che possiamo fare per i cittadini. Le campagne stampa sono andate molto bene e di questo ringrazio l’Ufficio stampa dell’Assemblea”, sottolinea Marù che ricorda come ancora il Difensore civico non sia ancora conosciuto da tutti.

Ma quali sono i temi che i cittadini sottopongono al Difensore civico? “In un anno c’è stato il boom delle richieste in tema sanitario: da 21 a 58 richieste tra il 2020 e il 2021 e questo è il frutto della pandemia perché c’era il tema del green pass e delle videochiamate nelle strutture di cura”, spiega Marù, per la quale “tutt’ora viene richiesto il nostro intervento perché non tutte le strutture applicano le stesse norme”.

La pandemia è responsabile anche dell’aumento delle richieste di interventi sul tema dei trasporti: “Rimborsi di biglietti di treni, autobus e aerei sono all’ordine del giorno”, spiega Marù, che ricorda come “Bologna è la provincia che fa il maggior numero di istanze, Rimini e Piacenza sono i fanalini di cosa. Spero che il nuovo sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, che si è detta interessata alla nostra attività, possa collaborare con noi per risolvere questa disparità territoriale, facendo conoscere meglio la nostra attività ai cittadini piacentini”.

Marù ha anche ricordato come molto spesso ci siano Comuni che non rispondono alle richieste del Difensore civico: “Questo riduce la fiducia dei cittadini, mi appello alle forze politiche perché -spiega- sensibilizzino gli Enti Locali sulla necessità di darci risposta affinché poi noi possiamo dare riscontro ai cittadini”.

La relazione è stata apprezzata da Roberta Mori (Pd) che ha sottolineato l’importanza di usare le nuove tecnologie nell’avvicinare i cittadini alle istituzioni, e da Valentina Stragliati (Lega) che ha espresso grande apprezzamento per la decisione di aumentare le giornate in cui i cittadini si possono rivolgere al Difensore civico anche al telefono.