A differenza di quanto hanno cercato di sostenere i promotori della manifestazione “contro il coprifuoco”, nella serata del 30 aprile a Lugo non abbiamo assistito a un esercizio di libertà o a un atto di disobbedienza civile o alla difesa dei principi costituzionali.
Al contrario,quello a cui abbiamo assistito è la distorsione, la strumentalizzazione di questi concetti, antichi e nobili, che meriterebbero ben maggiore rispetto.
Da ormai oltre quattordici mesi viviamo un’emergenza sanitaria senza precedenti nella storia recente: il nostro Parlamento e i nostri governi (due diversi, espressione di differenti maggioranze politiche) hanno adottato in questo periodo norme volte a ridurre i contagi e così diminuire il numero degli ospedalizzati e dei morti da Covid–19.
Sono norme analoghe a quelle esistenti in tutta Europa e oltre,fondate–queste sì sui principi della nostra Costituzione, principi che assegnano una posizione preminente al diritto alla salute e consentono, per motivi appunto di tutela sanitaria, la limitazione del diritto di circolazione delle persone.
Il primo esercizio di libertà è riconoscere quella degli altri:in questa situazione siamo chiamati in primo luogo a custodire la libertà dei nostri concittadini,soprattutto quelli più deboli e fragili, di non essere colpiti dalla malattia.
La libertà si associa necessariamente alla responsabilità, responsabilità delle nostre azioni e responsabilità verso gli altri.
Questo non significa ovviamente che i provvedimenti governativi non possano essere discussi e criticati:il diritto di farlo nel nostro Paese è totalmente garantito, come ci dimostra il dibattito quotidiano nei mass media e nei social network.
Ma la critica va esercitata civilmente e nel rispetto delle regole,senza furbescamente chiamare in causa concetti come “disobbedienza civile”, che evocano fondamentali battaglie contro regimi autoritari e oppressivi e non possono certo essere utilizzati per giustificare palesi violazioni delle norme adottate da un ordinamento democratico alfine di proteggere la salute dei propri cittadini.
La nostra città ha espresso una lunga, profonda eradicata tradizione di democrazia e partecipazione popolare: il confronto politico e sociale si è sempre svolto nel rispetto reciproco e nel riconoscimento di principi comuni.
E’ compito di tutti noi mantenere e consolidare questa tradizione.Ed è compito delle autorità dello Stato assicurare anche con le necessarie sanzioni e senza sottovalutazioni–il rispetto delle regole che la nostra comunità nazionale,attraverso il processo democratico fondato sulla Costituzione,si è data.