“Apprendiamo con tristezza, ma non troppa sorpresa, del nuovo ed ormai innumerevole tentativo da parte della destra politica italiana, di “infilare” all’interno di un qualsiasi decreto, emendamenti legislativi atti a modificare drasticamente le regole in banchina.
Questa volta ci troviamo di fronte alla prepotente e strumentale azione di Lega, Forza Italia, Italia Viva e Fratelli d’Italia, che propongono di ridurre il potere e l’autonomia delle Autorità di Sistema Portuale, andando ad agire in particolare sui meccanismi che regolano le concessioni ed in maniera più generale, creando ulteriore burocratizzazione su tutto ciò che attiene alla gestione dei porti.
Degno di particolare nota, appare l’intervento della Senatrice Santanchè, colei che il 23 febbraio 2022, dichiarava che: “a Cortina serve l’aeroporto, per arrivarci è un calvario”. Oggi s’improvvisa “esperta di portualità” e firma l’emendamento al Ddl Concorrenza, che punta a legittimare lo scambio di manodopera in porto.
Ci troviamo nuovamente dinanzi all’azione di parlamentari che, con dubbie motivazioni e nessuna esperienza e conoscenza della materia portuale, propongono iniziative legislative destabilizzanti e pericolose, attaccando l’attuale sistema portuale.
Quello che, durante il recente periodo di crisi nazionale, dettato dalla situazione pandemica internazionale, non si è mai sottratto alle proprie responsabilità ed ha garantito in maniera regolare approvvigionamenti e scambio di merci.
Le finalità contenute negli emendamenti proposti, mirano sostanzialmente a sostenere la deregolamentazione del sistema portuale e sostengono di fatto una prospettiva economica basata sulla concorrenza al ribasso.
Il Circolo del Porto, insieme a tutto il Partito Democratico Ravennate, si oppone decisamente a questa visione di portualità, atta a mettere in discussione la pace sociale all’interno degli scali nazionali. Ci adopereremo con tutte le nostre forze, per contrastare le suddette iniziative legislative ed esprimiamo fin da ora la nostra vicinanza alle Organizzazioni Sindacali (CGIL, CISL, UIL), che fin dal primo minuto, hanno espresso la loro contrarietà a queste irrispettose ed improvvisate proposte.
Tutta la portualità italiana deve fare quadrato ed opporsi a questi emendamenti. Auspichiamo e sollecitiamo un sano e reale dibattito, su tutto ciò di cui la portualità italiana realmente necessità, un confronto che non può prescindere dal coinvolgimento di tutto il cluster portuale e delle Organizzazioni Sindacali. Un confronto indirizzato a promuovere certezze delle regole, sicurezza, legalità e lavoro di qualità.”