Faenza (RA). I carabinieri della locale compagnia hanno denunciato due donne per una serie di furti con destrezza messi a segno con la “tecnica dell’abbraccio“, realizzati nel territorio dell’unione ai danni di anziani. I loro modi amichevoli e affettuosi per “agganciare” le vittime in realtà erano solo una pericolosissima trappola per approfittare della buona fede dei pensionati che, dopo aver ricevuto quegli abbracci “fatali”, hanno scoperto di essere stati “ripuliti” di oggetti d’oro e denaro. Le due complici, tuttora ricercate dai carabinieri, hanno colpito anche fuori provincia e probabilmente potrebbero tornare a colpire nel faentino, per questo i militari dell’arma rivolgono un appello per invitare i cittadini a fare molta attenzione.

Sono due le donne ritenute responsabili degli “abbracci fatali”, una 22enne e una 23enne originarie della Romania, ufficialmente senza fissa dimora ma più volte controllate dalle forze dell’ordine in giro per il nord Italia. Le due giovani donne non sono nuove a reati del genere, infatti hanno precedenti per reati simili messo a segno in molte località dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Le vittime, però, sono sempre le stesse, per lo più ultra settantenni. Le due, utilizzano sempre la solita scusa, cioè si gettano al collo degli anziani che incontrano per strada, dopo averli avvicinati  millantando una presunta vecchia amicizia oppure fingendo di chiedere informazioni. Poi, con incredibile abilità, rubano oggetti d’oro, orologi di valore, portafogli o somme di denaro. In questo modo, ai primi di giugno, le due ladre hanno messo a segno cinque furti tra Faenza, Fognano e Solarolo.

Il primo a cadere nella trappola delle due donne, che agivano separatamente probabilmente dopo essersi divise il territorio “di caccia”, è stato un 68enne di Faenza a cui la 22enne, dopo aver chiesto una informazione stradale, ha gettato le braccia al collo in segno di ringraziamento. Così lo aveva alleggerito di una collana d’oro, poi si era dileguata a bordo di un’auto condotta da un complice.

Con il medesimo copione, la stessa donna aveva poi colpito a Fognano, questa volta ai danni di un 80enne che era stato “agganciato” nei pressi del parcheggio di piazzetta San Pietro. Anche in quel caso, l’anziano era stato fermato con la scusa di una informazione. La giovane donna, contando sulla sua avvenenza, aveva iniziato a elargire carezze all’80enne e malgrado l’anziano avesse tentato di respingerla, la giovane ladra aveva trovato il modo di sfilargli, senza farsene accorgere, una collana d’oro del valore di mille euro. La vittima si era accorta del furto solo dopo aver fatto rientro a casa poi si era rivolto ai carabinieri del borgo collinare per raccontare l’accaduto, fornendo la descrizione della ladra.

Sempre a Fognano, la giovane aveva messo a segno un identico furto ai danni di un 71enne che aveva fermato per la strada con il pretesto di chiedere informazioni per un posto di lavoro. Nel momento in cui l’uomo aveva risposto alla ragazza di non essere in grado di aiutarla, la giovane l’aveva riempito di complimenti e poi l’aveva abbracciato per baciarlo sulle guance. Soltanto il giorno dopo l’uomo si era accorto di non avere più al collo la sua collana.

Un episodio identico si è verificato qualche giorno dopo a Solarolo, quando a finire nel mirino della 22enne è stato un 79enne del luogo. La giovane, dopo averlo incontrato per strada, con la solita tecnica collaudata lo aveva avvicinato per chiedere informazioni e poi lo aveva abbracciato per derubarlo, però non era riuscita a portare a termine il furto perché l’uomo appena si è accorto che la giovane gli aveva sfilato la collanina, l’ha afferrata per un braccio costringendola a restituire il maltolto. La donna si era poi data alla fuga dopo aver riempito di insulti l’anziano che qualche giorno dopo ha raccontato l’accaduto al maresciallo dei carabinieri. Nell’arco della stessa mattinata, sempre a Solarolo, ha fatto la sua comparsa anche la 23enne, che animata dalle stesse cattive intenzioni della “collega”, avvistato un 78enne che stava passeggiando lungo la via Gramsci, gli si è avvinghiata fingendo di averlo scambiato per un’altra persona. Il pensionato, colto di sorpresa, non aveva affatto gradito quella sceneggiata e aveva allontanato la donna che però, grazie a quel velocissimo “contatto”, era riuscita a sfilare dalle tasche dell’anziano le chiavi di casa. Quando l’uomo ha tentato di rientrare, si è accorto di non avere con sé le chiavi. Pensando di averle smarrite, ha avvisato un parente che ne aveva una copia di scorta. Mentre aspettava sul suo telefonino sono arrivati tre sms che lo avvisavano di altrettanti prelievi effettuati con la sua carta bancomat, per un totale di 750 euro. In buona sostanza la ragazza che poco prima aveva incrociato, con le chiavi rubate all’anziano si era introdotta in casa e aveva portato via un portafogli contenente circa 100 euro e la tessera bancomat, compreso il codice pin, poi utilizzata per prelevare abusivamente  la somma dal conto corrente del 78enne, non prima però di trafugare dalla camera da letto anche un cofanetto pieno di gioielli di famiglia che avevano per lui un enorme valore affettivo, appartenenti alla moglie che aveva perso da qualche tempo.

Dalle denunce dei furti in serie, tutti commessi da giovani donne e con la medesima “tecnica dell’abbraccio”, i carabinieri hanno messo insieme i tasselli dello stesso puzzle, ritenendo che tutti gli episodi fossero in relazione fra loro, così si sono messi alla ricerca di indizi per identificare le due ladre, ricorrendo anche ai filmati delle telecamere di video sorveglianza installate in prossimità dei luoghi dove si erano verificati i furti e i prelievi bancomat. Infatti, come accaduto a Solarolo, una delle due ladre era stata ripresa proprio mentre derubava una vittima. A Faenza e Fognano, invece, è stata fondamentale la testimonianza di alcune persone che avevano fornito indicazioni di un’autovettura sospetta che poi è risultata essere quella utilizzata dalle ladre. Terminati gli accertamenti che hanno consentito di stringere il cerchio sulle due ragazze rumene, fra l’altro già presenti negli archivi delle forze dell’ordine per furti ai danni di anziani commessi negli ultimi tempi con la medesima tecnica non solo in Emilia Romagna ma anche in altre regioni, i carabinieri hanno invitato nelle caserme dell’unione le vittime.

Alcune di loro, dopo aver visto le fotografie, hanno riconosciuto le donne come le persone che le avevano avvicinate e “alleggerite”. Entrambe sono state denunciate per furto aggravato e sono tuttora ricercate su tutto il territorio nazionale. Inoltre, i militari dell’arma hanno avviato le procedure per ottenere a loro carico un divieto di ritorno nelle zone dove hanno commesso i reati.