Riceviamo e pubblichiamo la denuncia di un educatore professionale Ivano Mazzani.

“Io lavoro nella scuola da tantissimo tempo come educatore di sostegno sono andato dalla mia dottoressa giovedì scorso 25 febbraio per prendere l’appuntamento per fare il vaccino, lei mi ha detto siccome tu lavori nelle cooperative non hai diritto a fare il vaccino.

Ho replicato  che questo non era vero e anche non era giusto che c’era una delibera regionale che includeva tutti il personale te la scuola compreso gli educatori-trici a quel punto lei mi ha risposto che prima le faceva gli statali.
Poi dopo mi avrebbe detto quando si poteva fare il vaccino e che aveva avuto delle indicazioni dalle sue gerarchie sottintendo il Consiglio provinciale dei Medici.

Oltre a non esserci vaccini in Italia siamo sempre alle solite si proclama si incentivano le persone a fare il vaccino per arrivare il più presto possibile all’immunità alla cosiddetta immunità di gregge e poi le si escludono in questa maniera questo non solo è ingiusto ma anche produce controindicazioni chiama Moni così pesanti per la salute non solo individuale ma anche collettiva.

Poi per quanto riguarda la scarsità dei vaccini mettersi in mano alle multinazionali e alla domanda offerta del mercato libero è chiaro che la produzione del vaccino queste multinazionali la fanno per chi paga di più e non è solo un problema di produttività o di scarsa produttività da parte delle multinazionali.

Addirittura è lo stesso Draghi ad ammettere questo nei termini che bisogna bloccare le esportazioni del vaccino e anche altri opinionisti che ormai hanno capito che anche pure  in una pandemia terribile come stiamo vivendo compreso le sue varianti è sempre il mercato libero che vince altroché errori dell’Europa”

Ivano Mazzani educatore professionale.