Chiedo ai candidati sindaco che hanno un minimo di buon senso, concedendo loro il beneficio del dubbio, di dissociarsi pubblicamente dalla nota in cui domandano al Comune di non fare entrare ai nidi e alle materne i genitori vaccinati o in possesso di green pass, così come accade per quelli non in possesso di green pass.

Comprendo che siano giorni trafelati di campagna elettorale e può essere comprensibile compiere una sciocchezza.

Qui si sta chiedendo di privare l’80 per cento dei genitori della possibilità di accompagnare i figli a scuola perché il 20 per cento non si è voluto vaccinare.
Già i non vaccinati penalizzano i loro figli, in più si vorrebbe penalizzare anche i genitori vaccinati e i loro figli.

È evidente a chiunque che si tratta di una follia inaccettabile.

Togliamo di mezzo qualsiasi forma di retorica rispetto a chi non si è potuto vaccinare, perché se risultano dei malfunzionamenti nelle procedure di esenzione dall’obbligo di green pass possono essere immediatamente segnalati. Il vaccino è accessibile e gratuito per tutti e tutte.

Premettendo la totale adesione al green pass come strumento per mettere le nostre comunità al riparo da un riacuirsi della pandemia e dei contagi, noi applichiamo la legge e se questa, riguardo agli accessi ai servizi educativi, dovesse cambiare, riorganizzeremo i servizi di conseguenza.

Ad oggi norma e circolari dicono chiaramente che per l’accesso alle scuole è necessario il green pass, quindi non è la giunta che emana linee guida, ma si applica una norma dello Stato, analogamente a quanto stanno facendo i comuni vicini. In questi giorni, ad esempio, ci siamo confrontati con il Comune di Forlì che si comporta esattamente come noi.

Mentre non stupisce la posizione di alcuni candidati sindaco apertamente no vax, stupiscono invece le posizioni degli altri che almeno a parole finora avevano avuto posizioni pubbliche che a tratti avevo anche apprezzato.

Inoltre non esiste una soluzione logistica, perché alle materne e ai nidi non si entra tutti insieme come alle elementari, ma si entra scaglionati in fasce orarie che vanno dalle 7.30 alle 9.00 e quindi questo significherebbe costringere tutte le famiglie a perdere l’elasticità d’ingresso.

Il Servizio in questa fase iniziale, al fine di ridurre al minimo gli eventuali disagi delle famiglie, ponendo anche attenzione alla necessità di evitare gli assembramenti, sta verificando, per ogni singolo plesso, le condizioni organizzative e le caratteristiche strutturali dei servizi e delle aree verdi per agevolare l’accoglienza all’aperto dove strutturalmente possibile, o l’accoglienza diretta in sezione, laddove realizzabile, senza accedere internamente al servizio/sezione, non dimenticando che i bambini interessati sono di fasce di età diverse e contano su diversi livelli di autonomia.

Emerge dalla proposta, inapplicabile, una totale non conoscenza dell’organizzazione dell’offerta dei servizi educativi e questo, accanto all’ambigua posizione sui vaccini, mi preoccupa e inquieta molto.