“Il problema è urgente e nessuno se ne sta facendo carico veramente: ci sono migliaia di famiglie che non hanno un medico di base a cui rivolgersi da mesi. Di chi è la responsabilità? Della Regione Emilia-Romagna e delle ASL territoriali che hanno calcolato i posti da assegnare in base alla densità abitativa, senza tenere in alcuna considerazione la necessaria copertura dei territori appenninici e di campagna con piccole comunità troppo spesso abbandonati e non coperte dal servizio sanitario.
Vi ricordate la nostra battaglia sui punti nascita fuori dai principali centri urbani? Stesso problema ora lo rintracciamo con i medici di famiglia.
Cosa occorre fare: modificare il criterio di assegnazione dei medici non legandolo più al criterio della densità residenziale bensì a quella delle aree da coprire, garantire la libertà di scelta del medico conciliandola con la priorità di garantire il servizio in tutto il territorio e non proseguire più nella folle strada di aumentare il numero di assisti per medico.
Non è mettendo la polvere sotto il tappeto che i problemi si risolvono: le nostre proposte sono radicali ma sono l’unica possibilità per arginare una deriva pericolosa che non rende più praticabile il diritto costituzionale alla cura di tutti.
Come Alternativa per l’Italia ci batteremo per garantire un medico di famiglia per quei piccoli comuni (di campagna o di montagna) che ora sono abbandonati a se stessi.” conclude Mirko De Carli, in rappresentanza della lista “Alternativa per l’Italia” che si presenterà alle prossime elezioni politiche e che raggruppa i partiti de Il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi e Exit di Simone Di Stefano.