Nella seduta di ieri il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno sulla rigenerazione della Darsena presentato da Daniele Perini (Ama Ravenna) e firmato anche da Michele Casadio (Italia Viva), Chiara Francesconi (Pri), Marco Turchetti (Pd), Michele Distaso (Sinistra per Ravenna) e Mariella Mantovani (Art.1) con la seguente votazione: 18 favorevoli (Pd, Italia Viva, Sinistra per Ravenna, Pri, Ama Ravenna, Art.1), 8 astenuti (Gruppo misto, CambieRà, La Pigna, Ravenna in Comune, Forza Italia).

Sono intervenuti nel dibattito: Marco Maiolini (Gruppo misto), Rosanna Biondi (Lega Nord), Marco Turchetti (Pd), Alberto Ancarani (Forza Italia), Michele Casadio (Italia Viva), Federica Del Conte, assessore all’Urbanistica, Gianfilippo Nicola Rolando (Lega Nord).

Il testo dell’ordine del giorno:

“Il nuovo piano regolatore (Piano Urbanistico Generale, PUG) costituirà nei prossimi anni un atto fondamentale per il governo del nostro territorio. Elemento di grande responsabilità per l’Amministrazione ravennate, il PUG impegna a fondo l’amministrazione e l’intera città.

Viviamo una continua evoluzione dei fenomeni urbani e territoriali del nostro comune. Le profonde mutazioni in corso vedono in gioco fattori economici, sociali, produttivi, ambientali, demografici, climatici e legislativi.

Questi cambiamenti richiedono la messa in campo di nuovi strumenti ed una diversa sensibilità culturale della città, che si estenda ai vari operatori pubblici e privati, giungendo a coinvolgere l’intera comunità.

Si opera dunque per favorire la rigenerazione urbana, privilegiando il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, al fine soprattutto di salvaguardare il territorio non urbanizzato.

Il nuovo Piano Urbanistico Generale è stato avviato con una chiamata pubblica dei cittadini e dei portatori d’interesse che hanno espresso idee, proposte, tematiche e prospettive, raccolte in tutte le aree territoriali attraverso 12 incontri e grazie ad altri due strumenti partecipativi, il questionario online e la mappa dei luoghi della rigenerazione.

Riteniamo fondamentale puntare a promuovere all’interno del nuovo Piano Urbanistico Generale provvedimenti che abbiano un obiettivo comune: rigenerare il territorio e la città, “Rigenerare Ravenna”. Una rigenerazione che deve essere economicamente sostenibile, in grado di sintonizzare disponibilità di risorse, visione strategica e percorsi attuativi in tempi compatibili. Importante sarà il ruolo pubblico, con progetti che sappiano attrarre tutte le risorse pubbliche disponibili; secondo una visione strategica d’insieme. Una rigenerazione socialmente sostenibile tramite il potenziamento del sistema dei servizi, mediante la revisione organica dell’attuale offerta, favorendo servizi di pubblica utilità, per rispondere alle esigenze della popolazione residente; promuovendo la sicurezza urbana negli spazi pubblici.

La darsena, in continuità con il centro storico, dovrà costituire una nuova attrattiva polarità urbana, a partire dal nodo della stazione ferroviaria, anche per la promozione di forme nuove di turismo.

Il processo di riqualificazione della Darsena, che si sperava di innescare con il POC DARSENA, per diverse motivazioni non è partito e le difficolta dei mercati e il cambio radicale del paradigma di riferimento impongono nuovi strumenti per la rigenerazione. Lo strumento individuato e promosso dall’Amministrazione di semplificazione per gli usi temporanei è sicuramente uno strumento utile e fondamentale per avviare nuove iniziative ma non esaustivo né sufficiente.

La rivitalizzazione di tali luoghi si pone quale condizione necessaria affinché si possano finalmente fruire aree altrimenti destinate ad un sicuro degrado.

L’amministrazione si è fatta carico di rivedere e, nei limiti del possibile, di intervenire sugli oneri di urbanizzazione e attraverso alla partecipazione a pubblici bandi di reperire le risorse per far fronte alle necessità di servizi e di infrastrutture sul luogo nel tentativo di sgravare il più possibile i privati che intendono investire in loco.

Pertanto il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta:

  • al fine di rilanciare la rigenerazione della darsena di città, ad attivarsi affinché nel nuovo PUG si individuino tutte le misure per superare le difficoltà riscontrate in passato e che impediscono o limitano le iniziative di rigenerazione e riqualificazione da parte dei privati.
  • Continuare a lavorare su tutti i bandi che possano introitare risorse atte alla dotazione dei servizi e delle infrastrutture pubbliche necessarie alla rigenerazione del comparto, con il fine di ridurre i costi di perequazione in modo da assicurare il miglior equilibrio possibile tra la valorizzazione pubblica dell’area e il fondamentale sviluppo privato della stessa.
  • Che gli strumenti in via di definizione tengano atto di una necessaria riduzione degli oneri di urbanizzazione dell’area, dovuta ai contributi già ottenuti dall’amministrazione (fondo Periferie e fondo Digitalizzazione), e di una chiara scelta politica che ritenga tale area prioritaria per la Ravenna che verrà nell’ottica della rigenerazione urbana, utilizzando anche la leva della fiscalità locale, e di contenere qualsiasi problema di ordine pubblico”.

Durante la stessa seduta del consiglio comunale è stato respinto l’ordine del giorno su “Preoccupazione per il futuro della Darsena di città” presentato da Alberto Ancarani (Forza Italia), Marco Maiolini (Gruppo misto), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) con la seguente votazione: 4 voti favorevoli (FI, Gruppo misto, CambieRà, La Pigna), 17 voti contrari (Pd, Italia Viva, Pri, Art.1, Sinistra per Ravenna), 5 astensioni (Lega Nord, Ravenna in Comune, Ama Ravenna). Sono intervenuti: Marco Maiolini (Gruppo misto), Rosanna Biondi (Lega Nord), Marco Turchetti (Pd), Alberto Ancarani (Forza Italia), Michele Casadio (Italia Viva), Federica Del Conte, assessore all’Urbanistica, Gianfilippo Nicola Rolando (Lega Nord), Daniele Perini (Ama Ravenna).

L’ordine del giorno chiedeva di eliminare il più possibile gli oneri che gravano sul comparto della Darsena, in particolare i contributi D e S e l’acquisto obbligatorio delle aree di cintura verde