Covid, un anno impegnativo per i medici delle Usca: “Abbiamo visto tanta sofferenza, la pandemia ci ha segnato”

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Suonano senza sosta i telefoni all’interno della Casa della Saute di Russi, dove dall’inizio dell’emergenza sanitaria si trova la base operativa delle Unità speciali di continuità assistenziale di Ravenna, spesso chiamate semplicemente “Usca”. Da qui, una squadra di medici contatta giornalmente le persone positive al Coronavirus e in isolamento domiciliare di tutta la provincia di Ravenna. Il compito dei medici delle Usca è infatti quello di monitorare il quadro clinico dei pazienti durante il periodo di malattia, e decidere di procedere al ricovero in ospedale dei casi più gravi. Chiara e Silvia, due giovani medici, ci raccontano la loro esperienza dopo un anno decisamente impegnativo, a partire dalle prime fasi dell’emergenza fino ad oggi, dove anche nel nostro territorio la variante inglese continua a colpire duramente i pazienti.