Venerdì 1 aprile il monologo sulla figura del padre che nasce da un intenso confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati

Uno degli artisti più interessanti nel panorama teatrale italiano contemporaneo, Mario Perrotta, sarà protagonista, venerdì 1 aprile alle 21, del cartellone Sipario 13. Autore, attore e regista teatrale, classe 1970, Perrotta porta al Teatro Binario di Cotignola il primo capitolo della nuova trilogia dedicata alle famiglie millenial, “In nome del padre”, spettacolo realizzato a quattro mani con lo psicoanalista Massimo Recalcati, che alle relazioni famigliari ha dedicato gran parte del suo lavoro.

Perrotta, da solo sul palco, veste i panni di tre padri diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica e condizione lavorativa. A distinguerli ci sono gli abiti, il dialetto o l’inflessione, i corpi ora mesti, ora grassi, ora tirati e severi. Sulla scena li sorprendiamo ridicoli, in piena crisi di fronte al “mestiere più difficile del mondo”. Tutti e tre di fronte si trovano un muro: la sponda del divano che li separa dal proprio figlio.

I figli adolescenti sono gli interlocutori disconnessi di altrettanti dialoghi mancati, l’orizzonte comune dei tre padri che, a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, si ritrovano nudi, con le labbra rotte, circondati dal silenzio. E forse proprio nel silenzio potranno trovare cittadinanza le ragioni dei figli.

“Partirò dall’oggi – dichiara l’autore e protagonista Mario Perrotta – dallo stravolgimento delle figure di ‘padre – madre – figlio’ che il nuovo millennio ha portato con sé, per spogliarli progressivamente del quotidiano e riportarli, nudi, all’essenza delle loro relazioni.

Uno sguardo sul presente, il mio presente, per indagare quanto profonda e duratura è la mutazione delle famiglie millennial e quanto di universale, eterno, resta ancora”.

“Il nostro tempo è il tempo del tramonto dei padri – spiega Massimo Recalcati. Ogni esercizio dell’autorità è vissuto con sospetto e bandito come sopruso ingiustificato. I padri smarriti si confondono coi figli: giocano agli stessi giochi, parlano lo stesso linguaggio, si vestono allo stesso modo. La differenza simbolica tra le generazioni collassa.

Il linguaggio dell’arte – e in questo progetto di Mario Perrotta che ho scelto di accompagnare, il linguaggio del teatro – può dare un contributo essenziale per cogliere sia l’evaporazione della figura tradizionale della paternità, sia il difficile transito verso un’altra immagine – più vulnerabile ma più umana – di padre”.

Tre storie famigliari, tre mondi diversi, la stessa incapacità di aprire un varco nel muro del silenzio.

La rassegna è organizzata dall’associazione Cambio Binario, sotto la Direzione Artistica di Nicoletta Ancherani, con il patrocinio e il contributo della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Cotignola.

La biglietteria del teatro Binario sarà aperta un’ora dello spettacolo. Per informazioni e prenotazioni: 373 5324106 oppure www.cambiobinario.it oppure sulla pagina Facebook di Cambio Binario. Ingresso intero 16 euro, ridotto (fino ai 26 anni e over 65) 14 euro. Il Teatro Binario si trova in Viale Vassura 18/a Cotignola (RA). In ottemperanza alle normative anti-Covid, è necessario indossare la mascherina FFP2 per tutta la durata dello spettacolo ed esibire il green pass rafforzato.