E’ ancora possibile richiedere i buoni spesa da parte di coloro che si trovino in difficoltà  per un peggioramento della propria condizione lavorativa o reddituale a causa del Covid-19.

Le richieste saranno evase fino ad esaurimento delle risorse.

Ad oggi sono pervenute oltre 2300 richieste di buoni spesa  – da erogare attraverso gli ultimi fondi statali per la solidarietà alimentare assegnati al Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi –  attraverso l’apposita piattaforma on line accessibile dal sito del Comune di Ravenna al link https://www.comune.ra.it/coronavirus/buoni-spesa/

I fondi ammontano a oltre un milione e 50mila euro (per la precisione 832.519,51 euro per il Comune di Ravenna, 152.785,77 per quello di Cervia e 65.241,05 per quello di Russi).

La fascia di età prevalente tra i richiedenti è quella tra i 40 e i 50 anni e per la maggior parte le domande riguardano nuclei familiari composti da due – tre persone.

Per riuscire a fare fronte a tutte le esigenze è stata resa più semplice la modalità di presentazione delle domande e anche l’erogazione stessa dei buoni, che avviene attraverso l’accredito sulla tessera sanitaria.

Alla pagina https://www.comune.ra.it/coronavirus/buoni-spesa/  si trovano il collegamento alla piattaforma e tutte le informazioni sui requisiti e le modalità per l’ottenimento dei buoni spesa.

Per i nuclei familiari già in carico al Servizio sociale non è necessaria la presentazione della domanda tramite la piattaforma, in quanto lo stato di bisogno che motiva l’erogazione del buono spesa può essere rilevato d’ufficio dal Servizio sociale.

I buoni spesa sono utilizzabili fino al 31 dicembre negli esercizi pubblicati sul sito del Comune di Ravenna. L’entità del buono spesa  è commisurata al numero dei componenti del nucleo familiare: 200 euro per i nuclei composti da una sola persona, 240 per quelli composti da due persone, 320 per quelli composti da tre persone, 400 per quelli composti da quattro persone, 520 per quelli composti da cinque o più persone. Il Servizio sociale associato svolge i dovuti controlli, anche a campione, circa la veridicità delle dichiarazioni rese ai fini dell’erogazione del contributo. I soggetti beneficiari che avranno ricevuto i buoni spesa senza essere in possesso dei requisiti prescritti dovranno provvedere alla restituzione integrale della somma ricevuta, fatte salve le ulteriori conseguenze penali legate alle dichiarazioni mendaci.