Dovremo stare chiusi in casa fino a Pasquetta. Il premier Giuseppe Conte ha firmato ieri il dpcm (decreto del presidente del Consiglio) che proroga al 13 aprile le restrizioni per il coronavirus. “Se allentassimo le misure restrittive gli sforzi sarebbero vani. Mi dispiace personalmente che cadono a Pasqua, una festa tanto cara a noi italiani” ha detto Conte in una conferenza stampa serale, prefigurando “una fase 2, di allentamento graduale e di convivenza con il virus. Poi ci sarà la fase 3, l’uscita dell’emergenza, della ricostruzione, del rilancio”.

Ma non è scontato che la fase 2 inizi proprio il 14 aprile. “Non siamo nelle condizioni di dire che allenteremo subito le misure. Quando gli esperti ce lo diranno, entreremo nella fase 2. Ora non siamo nella condizione di poter alleviare i disagi e risparmiarvi i sacrifici a cui siete sottoposti”. Conte ha smentito che sia già deciso un prolungamento fino al 3 maggio.  “Dobbiamo programmare però un ritorno alla normalità che deve essere fatto con gradualità e deve consentire a tutti, in prospettiva, di tornare a lavorare in sicurezza”. Del resto già oggi il capo della Protezione civile Angelo Borrelli aveva escluso gite a Pasqua e Pasquetta. “Assolutamente no!” aveva risposto a precisa domanda. Le prossime due settimane quindi saranno cruciali per capire in che modo riaprire il Paese, seppure parzialmente, con prudenza.

(Fonte La Repubblica)