Il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, ha rilasciato a La Stampa un’intervista in cui parla della riapertura delle attività e dell’andamento del contagio in Emilia Romagna.

-Presidente Bonaccini, il peggio è davvero alle spalle?

«La situazione odierna non è nemmeno paragonabile a quella di un mese fa. In Emilia Romagna da tre settimane il numero dei positivi è in costante calo e i reparti Covid si vanno progressivamente svuotando. Le do un dato: abbiamo circa 6000 guariti in più rispetto al numero di malati, il differenziale più alto nel Paese».

-Quindi il virus è sconfitto e liberi tutti?

«No, il virus non è sconfitto e abbiamo ancora tanto da fare, ma certo è che siamo in una fase diversa. Non meno delicata, ma certamente diversa».

-Il premier Conte deve anticipare le riaperture?

«Il governo si è trovato a gestire una pandemia senza precedenti. E lo ha dovuto fare prima di tutti gli altri in Occidente. In due mesi e mezzo il contagio è stato fortemente rallentato, ci si è messi nelle condizioni per avviare la fase 2. Adesso bisogna accelerare per una ripartenza governata e in sicurezza. E serve avere coraggio».

-Coraggio per fare cosa?

«Abbiamo posto il tema delle aperture differenziate dal 18 maggio, se in queste due settimane il contagio continuerà a rallentare mi auguro ci sia una disponibilità. In Emilia Romagna stiamo pensando a come creare le condizioni di sicurezza per ripartire in anticipo».

-Il presidente dell’Anci Decaro chiede a voi governatori di smetterla con le riaperture in ordine sparso e le ordinanze selvagge.

«In questa crisi non ho mai polemizzato con nessuno. Ho anch’io qualche Comune che emana ordinanze: si tratta di esercitare tutti insieme una responsabilità. Io provo a farlo anzitutto non alimentando polemiche e non procedendo per forzature o strappi».

-II sindaco leghista di Ferrara ha annunciato di voler aprire i negozi l’11 maggio.

«Con Alan Fabbri continuo a collaborare, così come ho sempre fatto con tutti i sindaci, al di là del colore politico. Detto questo, quella ordinanza mi pare in contrasto col decreto nazionale e la prefettura ne ha già sancito l’inefficacia».

-I soldi promessi a cittadini e imprese tardano ad arrivare.

«La burocrazia esiste anche a tutela della legalità e della trasparenza, ma non può diventare un alibi. Parlo dello Stato e delle Regioni, delle Province e dei Comuni; ma anche delle banche e delle assicurazioni, ce n’è per tutti. E tutti debbono mettersi in gioco. Famiglie, lavoratori, imprese hanno bisogno di liquidità adesso, non tra un po’».

-Il settore agroalimentare chiede di regolarizzazione i migranti che fanno sì che il cibo arrivi sulle nostre tavole.

«Non ne farei una questione ideologica. Partiamo da un’esigenza vera, il bisogno di manodopera nelle nostre campagne, e costruiamo una soluzione che tenga insieme i diritti delle persone e le necessità delle nostre imprese agricole. Se riuscissimo a non fare speculazione politica su questo, ma a produrre una misura equilibrata sarebbe un passo avanti. Io aprirei il lavoro stagionale anche ai percettori del reddito di cittadinanza, per dire».

-Albergatori e balneari attendono protocolli di sicurezza che spieghino loro quando e come riaprire.

«In Emilia-Romagna il tavolo regionale sta definendo requisiti e modalità. Nel frattempo, ho autorizzato in anticipo l’apertura dei cantieri negli stabilimenti balneari e negli arenili per i lavori necessari».

-Come sarà l’estate della Riviera adriatica?

«Avremo assistenti di spiaggia, servizi all’ombrellone, orari allargati, i lungomare utilizzati anche per ristoranti e locali. La nostra riviera sarà bella e accogliente, anche perché gli operatori romagnoli chi li batte per ospitalità e qualità?».