Parere favorevole della commissione Politiche economiche ai criteri individuati e approvati dalla giunta per concedere contribuiti alle associazioni di consumatori affinché possano attuare programmi e attività nel corso del 2022 e affinché possano realizzare progetti di informazione e sensibilizzazione da attuare nel 2023. A tale scopo, nel bilancio di previsione 2022-2024 è prevista una disponibilità di 200mila euro per ciascun anno.

I progetti proposti devono riguardare iniziative e attività di formazione, informazione e sensibilizzazione dirette a migliorare l’educazione sui temi del consumo e dei servizi, a facilitare e rafforzare l’esercizio e le opportunità da parte dei consumatori e degli utenti di vedersi garantiti diritti e facoltà previsti dalla normativa vigente.

Le attività possono essere realizzate mediante formazione degli operatori e dei volontari; realizzazione, pubblicazione e distribuzione di materiale informativo; organizzazione di seminari, convegni, giornate di studio, conferenze. Le associazioni, in qualità di soggetti attuatori, devono proporre progetti che individuano gli obiettivi, articolano le azioni e le attività da attuare e, per ciascuna, definiscono le modalità e gli strumenti di realizzazione, definiscono i destinatari, specificano durata, fasi, costi e risultati attesi.

La dirigente del settore Economia e commercio ha ricordato che “verranno assegnati contributi alle associazioni riconosciute per la risoluzione delle controversie gestite e concluse positivamente nel 2020. Novità del bando riguarda l’introduzione dei rimborsi spese per i volontari, allineandoci così con quanto previsto nel bando ministeriale”.

Critica la Lega, che ha fatto notare come “lo stanziamento complessivo per l’assegnazione dei contributi sia passato da 450mila euro a 400mila euro, riducendo quindi l’impegno di spesa rispetto agli anni precedenti. Altra questione riguarda le priorità d’intervento: il contenimento dei prezzi e le iniziative contro il caro vita avrebbero dovuto trovare spazio adeguato tra gli ambiti di intervento considerati prioritari così come l’informazione, a nostro avviso non sviluppata come avrebbe dovuto, indice di scarsa attenzione alle problematiche”.