Anche quest’anno la Consulta Provinciale Antifascista di Ravenna ribadisce il suo netto no ad ogni raduno apologetico del fascismo ed in particolare a quello di fine Agosto, celebrante lo squadrista e poi gerarca Ettore Muti, presso il cimitero di Ravenna dove oltre tutto, da anni, non giacciono più le sue spoglie.

Ancora una volta si richiede che detta adunata, partecipata pure da fascisti di altre provincie, venga vietata perché esalta l’ideologia fascista cercando in ogni modo di attirare attenzione e pubblico interesse, ed anche perché, quest’anno, contiene il rischio di contagio pandemico del coronavirus Sars-Cov-2.

Si è di fronte in fatti ad un altro insulto alla città ed in primis a tutti coloro che subirono e poi combatterono la dittatura fascista, il tradimento della Repubblica di Salò e lo stragismo compiuto dalla sua soldataglia, a fianco dei nazisti invasori, di tante migliaia di italiani d’ogni ceto e religione (in primis gli Ebrei).

Noi ribadiamo che tale raduno fascista urta e viola il dettato costituzionale, la legislazione in materia, l’ordine democratico di Ravenna, città Medaglia d’Oro della Resistenza per il forte e valoroso contributo dato alla Guerra di Liberazione. Poiché detta adunata fascista si tiene ai piedi del monumento al marinaio d’Italia è evidente anche la provocazione verso le numerose migliaia di marinai che subirono e poi si batterono contro il regime di Salò. Da molti anni contro tale infausta ed illegale adunata apologetica del fascismo si sono espressi sempre più numerosi cittadini/e ravennati, partiti, sindacati, associazioni socio-culturali con petizioni, esposti giudiziari, comunicati, interrogazioni parlamentari e proteste varie. Sono tracce indelebili di una netta e diffusa richiesta antifascista e democratica legittima, da noi anche oggi reiterata civilmente, fermamente ed esplicitamente, che le Autorità preposte alla tutela dell’ordine democratico e pubblico non devono continuare a sottostimare. Il neofascismo non si contiene né si batte con una immotivata tolleranza bensì applicando la legislazione in vigore fino in fondo. Dette Autorità costituzionali hanno poteri riconosciuti per vietare, vincolare per necessità d’ordine pubblico e per prevenire ogni tipo di manifestazione; per imporre limiti alle attività individuali e collettive che possono risultare pericolose e lesive dell’ordine democratico e costituzionale, vietando nel caso specifico un’adunata fascista non autorizzata in linea astratta dalle norme in quanto apologetica del fascismo (ex art.4 della Legge 645/1952). Esse, rappresentando sul territorio il Governo ed il Ministro degli Interni, hanno fra i loro compiti la vigilanza sul rispetto della legalità repubblicana.

La violenza e l’intolleranza del neofascismo si sono manifestate già più volte a Ravenna con minacce a singoli cittadini/e, ad associazioni; con insulti e diffamazioni storiche, già contrastate per vie legali; con oltraggi a luoghi simbolo della Resistenza e della memoria storica democratica i cui autori sono a tutt’oggi impuniti.

Quest’anno sono state colpite da tale teppismo politico, ideologico e squadrista le steli di Ponte dei Martiri, del Sacrario di Camerlona e di quello di Savarna. Tutto ciò è intollerabile e va contrastato nettamente e legalmente con gli strumenti giuridici esistenti e con tolleranza zero respingendo ogni provocazione e scontro fisico antagonista. Il monitoraggio di tali fenomeni fascisti e teppisti di violenza non è per nulla sufficiente e se non viene seguito da atti legali conseguenti suona come un atto di debolezza e ingiustificata tolleranza.

Questa Consulta fin d’ora comunica che promuoverà ancora una volta un’iniziativa legale contro gli organizzatori del raduno fascista per Ettore Muti (e quant’altro) se verrà promosso anche questo fine Agosto. Già da ora si richiede al Sindaco di Ravenna la urgente convocazione del Comitato Antifascista del Comune e si sollecitano i partiti, associazioni e cittadini/e a schierarsi. Tutto ciò evidenziato e ribadito, la Consulta Provinciale Antifascista di Ravenna dichiara che la “serata antifascista e democratica” da lei prevista per la sera del 24 Agosto a Ravenna in piazzetta Unità d’Italia, è rinviata a data da destinare per ragioni connesse all’aumento sensibile dei casi di contagio ed al conseguente reale rischio di ritorno pandemico in Italia.