Il Partito Democratico di Ravenna aderisce e partecipa alla manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil in piazza del Popolo a Ravenna, lunedì 28 febbraio alle 18, per promuovere un appello per la costruzione di una soluzione politica e negoziata che fermi l’intervento armato in Ucraina.

“Guerra è una parola che, sbagliando, credevamo relegata a parti del mondo a noi lontane – ha detto il segretario del PD Alessandro Barattoni – e che invece questa volta sta accadendo molto vicino a noi.

Anche per questo parteciperemo alla manifestazione indetta dai sindacati confederali per lunedì prossimo. Serve infatti una presa di coscienza collettiva sul fatto che quello che sta succedendo non ci può lasciare indifferenti. Serve allo stesso tempo una risposta della politica italiana unitaria. Tutti i partiti politici devono prendere le distanze dalla condotta della Russia e di Putin che cercherà, come ha sempre fatto, di indebolire l’unità nazionale di vari paesi attraverso la disinformazione e i rapporti anomali con alcuni partiti politici. Serve l’unità del parlamento affinché la direttrice sia il dialogo, il rispetto degli accordi di Helsinki e di Minsk, e alla base il riconoscimento del principio dell’autodeterminazione dei popoli. Il possibile ingresso dell’Ucraina nella Nato è una notizia falsa, alimentata ad arte per giustificare eventi tragici.

Lo stesso deve avvenire nell’Unione Europea con l’unità dei grandi partiti europei e degli stati, indipendentemente che siano collocati più a est o più a ovest del dell’Italia. In questa fase, ancora più che in passato, c’è una responsabilità di tutti in quello che accadrà e solo l’unità dell’Unione Europea e delle forze atlantiche possono fungere come un deterrente importante. Se si disarticolano le posizioni dell’Unione europea, anche le trattative con Putin rischieranno di essere indebolite già in partenza.

Una parte di questa strategia infine deve considerare, sia a livello nazionale che europeo, l’interdipendenza energetica del nostro paese così come quella di altri paesi europei da regimi non democratici che provoca ricadute quotidiane sui cittadini.

Per difendere i valori della democrazia e della libertà dovremmo accettare che le sanzioni che verranno comminate alla Russia possano essere scaricate sui prezzi del gas che famiglie e imprese pagano.

Ma i nostri valori vanno difesi. Così come è ancora più urgente che si ripensi alla politica industriale in Italia e in Europa. Il Partito Democratico ha sempre sostenuto la transizione energetica attraverso la difesa del gas nazionale e ravennate, sia per motivi occupazionali ma anche, come abbiamo sempre sottolineato, per l’interesse del Paese nell’avere meno dipendenza dalle fonti fossili estere.

Anche questa – conclude Barattoni – è una leva che sarà importante per trovare una soluzione che non deve essere lasciata le armi.”

Il Partito Democratico presenterà l’ordine del giorno in allegato in tutti i Consigli comunali della provincia di Ravenna:

“Il Consiglio Comunale/Regionale

esprime

la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa;

chiede

al Governo italiano, agli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione Europea di impegnarsi in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione assumendo le misure necessarie, entro la reazione della comunità internazionale che l’Onu deve garantire e con un ruolo attivo nelle alleanze difensive a partire dalla NATO,  perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia liberata e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere.

Il Consiglio Comunale/Regionale

s’impegna

a far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale e politica di Putin e delle sue azioni di guerra;

a creare ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli.”