Riteniamo che la realizzazione del parco eolico in Romagna rappresenti una possibilità di sviluppo per portare, soprattutto in questo momento di grande crisi, ossigeno a numerose aziende in difficoltà, generando e salvando, tra forma diretta ed indiretta, molti posti di lavoro.
“Questa infrastruttura/opera di interesse pubblico, prevede investimenti tra gli 800 e 1000 milioni di euro completamente privati – spiega Giovanni Giannini Vicepresidente Confindustria Romagna con delega all’energia – Risorse importanti che non ci possiamo permettere di non prendere in considerazione.
Ma non si parla solo di vantaggi economici, ma ovviamente anche ambientali. Basti pensare che per produrre l’equivalente dell’energia rinnovabile generata da questo impianto servirebbero 373 mila tetti di abitazioni familiari. In ogni caso, per alimentare treni, ospedali, scuole, università, fabbriche, centri commerciali, auto elettriche, illuminazione pubblica e altro, servirà un mix elettrico basato su grandi e piccoli impianti, che consentiranno anche la produzione di idrogeno verde. Inoltre, si tratta di sistemi energetici che ci renderebbero indipendenti anche dall’importazione di petrolio e gas. Il progetto avrebbe anche caratteristiche rigenerative del sistema poiché prevede multifunzionalità (Economia Blu) ad alta resilienza con un approccio sistemico al problema.
Ricordiamo infine che questi sistemi diventeranno uno dei segni e punti di riferimento della nuova Europa sostenibile del futuro, in un sistema in cui i cittadini sono sempre più sensibili verso queste tematiche”.
“Da tempo siamo impegnati nella ricerca di un modello di sviluppo diverso e più sostenibile, una ricerca che oggi diventa ancora più necessaria – continua Giovanni Giannini – Rimanendo fermi non avremo mai la possibilità di raggiungere l’obiettivo che l’UE si è posta e di ridurre del 55% l’emissione di CO2 in atmosfera entro il 2030 (obiettivo che il Parlamento Europeo ha chiesto di recente di innalzare al 60%) e quello posto dalla Regione Emilia-Romagna.
In questo momento particolarmente difficile dovuto alla pandemia di Covid 19, ci sono questioni che impongono ancora di più la ricerca di un modello strategico condiviso, caratterizzato da scelte studiate pensando alla crescita e allo sviluppo della Romagna nel suo complesso. Riteniamo che il progetto del parco eolico, in particolare in questa situazione di crisi economica ed economico-sociale che stiamo vivendo, possa favorire questo percorso e che rappresenti un’occasione di crescita e sviluppo per tutto il territorio. La realizzazione del parco impone un confronto diretto che coinvolga tutte le parti in causa, private e pubbliche e che tenga conto di tutti gli aspetti in campo, ambientale, economico e turistico”.
Confindustria Romagna da tempo sostiene il fatto che la transizione energetica, per definizione, debba basarsi su un mix di competenze riconosciute a livello internazionale, come quelle consolidate in decenni di estrazione del gas naturale, e progetti innovativi, come quelli sviluppati nell’area ravennate sullo stoccaggio della CO2 e sull’hub offshore con progetti anche sull’eolico, solare e idrogeno e nel riminese con la realizzazione del nuovo sistema di depurazione delle acque. Partendo dal presupposto che non esiste una sola forma di energia e che il fabbisogno è sempre più ampio, riteniamo che la realizzazione del parco eolico possa essere una delle soluzioni per l’energia del futuro, di cui Romagna può essere fulcro di sviluppo.