Come stanno affrontando le aziende della Romagna il lavoro per obiettivi? Dopo due anni di pandemia e lavoro da remoto, lo smart working resterà nella nuova normalità come strumento acquisito? Per rispondere a queste domande, Fondirigenti e gli enti di formazione di Confindustria Romagna organizzano, nell’ambito del Festival dell’industria, l’incontro online “Smart working: il cruscotto per le PMI” che si svolgerà martedì 21 giugno alle 11.00.

“L’iniziativa nasce allo scopo di identificare le competenze manageriali necessarie a gestire al meglio in azienda il lavoro agile, e per dare risposta ai nuovi trend formativi che stanno emergendo e che l’emergenza sanitaria ha accelerato”, spiega il vicepresidente di Confindustria Romagna con delega all’Education, Tomaso Tarozzi “soprattutto nelle PMI, che per caratteristiche organizzative hanno un approccio diverso allo smartworking, emerge la necessità di avere delle linee guida, dei modelli da seguire per far fronte a richieste di flessibilità da parte dei lavoratori”

“Si assiste a livello mondiale, ad una vera e propria evoluzione del concetto di lavoro e questo mutamento, inizialmente percepito con diffidenza, offre alle imprese  numerose opportunità per re-inventarsi, gestendo le proprie attività con mezzi e strumenti nuovi – spiega il direttore generale di Fondirigenti Massimo Sabatini – “L’iniziativa, che abbiamo promosso con Confindustria Romagna e Federmanager del territorio, ha avuto il pregio di individuare un modello concreto di gestione dello smartworking, a misura di PMI, che intendiamo diffondere su scala nazionale”.

All’incontro saranno presentati i risultati del progetto, che ha portato a un modello di linee guida e ad un cruscotto di indicatori per le PMI, anche attraverso le testimonianze di aziende che hanno partecipato attivamente all’iniziativa. Dal progetto emerge l’importanza della preparazione e della condivisione a livello aziendale di un percorso di implementazione dello smart working. È necessario che la formazione trasmetta sia una visione equilibrata costi/benefici dal punto di vista economico, psicologico, relazionale,  sia le competenze relative al lavoro per obiettivi, al monitoraggio e al controllo del lavoratore. Se non adeguatamente preparato e monitorato, lo smartworking può avere ricadute negative a livello di comportamenti opportunistici, isolamento sociale, controllo percepito sul proprio lavoro, tecnostress.

Interverranno i rappresentanti delle parti sociali del territorio. Per seguire i lavori

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