12/05/2018 – Cambio al vertice di Confcooperative – Lavoro e Servizi Emilia Romagna. L’assemblea dei delegati riunitasi questa mattina al Palazzo della Cooperazione di Bologna, ha eletto Giuseppe Salomoni come nuovo presidente della Federazione regionale che associa 450 cooperative operanti nei settori delle costruzioni, dell’industria, dei servizi, del terziario e del trasporto, con un fatturato complessivo di 2,34 miliardi di euro e circa 35.350 lavoratori coinvolti. Sessant’anni anni, bolognese, profondo conoscitore del mondo della cooperazione, Salomoni è socio fondatore e attuale presidente della Cooperativa Edile Appennino (CEA) con sede a Calderara di Reno (Bo), un’impresa da 400 dipendenti e 65 milioni di euro di fatturato, impegnata in commesse per grandi gruppi sia in Italia che all’estero. «Aggregazione, lavoro di squadra, sussidiarietà e lotta senza quartiere alle false cooperative sono le sfide sulle quali intendo lavorare sin da subito»ha dichiarato il neopresidente Giuseppe Salomoni ringraziando i delegati per l’elezione e il presidente uscente Marco Leoni per il lavoro svolto. «Occorre favorire la crescita dimensionale delle nostre imprese avviando percorsi di accompagnamento allo sviluppo, portati avanti dalle cooperative più grandi che possono affiancare quelle di minori dimensioni in una logica sussidiaria e di rete. La cooperazione tra imprese è nel nostro dna, e noi siamo chiamati ad applicarla». Nel corso dell’assemblea, aperta dal presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza, e conclusa dal presidente nazionale della Federazione, Massimo Stronati, è intervenuta anche l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, che ha sottolineato l’importanza della cooperazione nel tessuto economico locale, soffermandosi in particolare sul ruolo dei workers buyout, che in Emilia-Romagna hanno salvato centinaia di posti di lavoro, e sulla lotta alla falsa cooperazione. Una sfida, questa, fatta propria anche dal neopresidente regionale della Federazione. «Queste imprese illegali sfruttano i lavoratori e rovinano il mercato soprattutto nei settori di competenza della Federazione – ha dichiarato Salomoni – sono un cancro che va assolutamente estirpato con il contributo di tutti. Ricordiamoci che spesso dietro a chi sfrutta e danneggia la cooperazione c’è la criminalità organizzata». Il presidente uscente Marco Leoni ha poi sottolineato come negli ultimi quattro anni (2013-2017) le cooperative di lavoro e servizi associate a Confcooperative Emilia Romagna abbiano registrato importanti aumenti nel numero dei soci (+2,1%), cresciuti di ben 1968 unità, e soprattutto nel numero degli occupati, saliti del 3,8% con 3290 nuovi posti di lavoro in regione. Anche il fatturato ha confermato un trend positivo di crescita: +3,9%, con un incremento di 272 milioni di euro. «Credo che la sfida fondamentale di questa Federazione – ha aggiunto il presidente uscente Marco Leoni – sia quella di continuare a mettere al centro il ruolo del socio lavoratore, facendo emergere la ricchezza dei rapporti mutualistici che caratterizzano le nostre imprese. Noi non difendiamo appena una forma societaria ma un modello di impresa che valorizza più di tutti il socio e il lavoratore».