Si è concluso venerdì 27 maggio il ciclo di conferenze “La Vena del Gesso romagnola: emergenza strategica di un territorio “ organizzato dal Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, la Federazione Speleologica regionale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali Malmerendi di Faenza (Ra). 

Davvero tanta partecipazione, segnale di forte interesse in merito al territorio della Vena del Gesso che da stimolo nel proseguire nelle iniziative di divulgazione.

Il filo conduttore, fulcro delle conferenze, è stato il  particolare ed eccezionale aspetto geologico di questo sensazionale territorio.

“Con queste iniziative si è voluto ripercorre l’uso, nel corso del tempo, (dal periodo protostorico alla seconda metà del secolo scorso) che l’uomo ha fatto della Vena del Gesso, realizzando luoghi di culto e sepoltura, castelli, villaggi medioevali e opere volte al controllo nel corso della seconda guerra mondiale.

Soprattutto si è voluto fare comprendere l’importanza di conservare questo ambiente e la sua morfologia non solo per la sua bellezza, ma anche per la storia che esso conserva e a sostegno della candidatura dei fenomeni carsici nei gessi dell’Emilia-Romagna a Patrimonio dell’Umanità UNESCO”.

Eccellenti i relatori, di grande spessore culturale, che da molti anni collaborano con il Parco e che si ringraziano vivamente per la preziosa disponibilità come: Massimo Sericola, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, Enrico Cirelli Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Storia Culture Civiltà e Stefano Piastra Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Dipartimento di Scienze dell’Educazione.

Tutela, conservazione dell’ambiente e ricerca costituiscono gli obbiettivi principali del Parco ed è proprio grazie alla ricerca costante, alla fitta rete di relazioni con le Università, Soprintendenze e alla preziosa, importante e proficua collaborazione con la Federazione Speleologica regionale dell’Emilia – Romagna che si è riusciti ad arricchire le conoscenze del territorio della Vena del Gesso Romagnola.

La bellezza e l’importanza della Vena del Gesso Romagnola è tangibile, occorre conoscerla, viverla, senza dimenticare che si tratta di un’area protetta unica in cui uomo e natura devono sapientemente coesistere.