Conclusa l’operazione antibracconaggio svolta dai Carabinieri Forestali, anche in orario notturno mirata, al controllo dell’attività venatoria svolta in alcune zone umide del territorio ravennate, in area tra il Parco Regionale Delta del Po e il confine con la provincia di Ferrara. L’area nella quale sono stati intensificati i controlli è tra le più importanti zona di sosta, svernamento e riproduzione degli uccelli migratori e acquatici.

Gli agenti hanno sorpreso tre cacciatori durante lo svolgimento dell’attività venatoria con mezzi non consentiti e pertanto hanno proceduto a sanzionare penalmente i 3 cittadini italiani che utilizzavano richiami elettroacustici procedendo contestualmente al sequestro delle attrezzature illecite rinvenute, nello specifico, i richiami, i diffusori acustici, oltre ai fucili e alle cartucce.

Sono state elevate, inoltre, sanzioni amministrative per violazioni delle leggi sulla caccia. In particolare i cacciatori erano in possesso di munizionamento contenente piombo, il cui utilizzo nei confronti di altri tre cacciatori per violazione delle leggi sulla caccia. In particolare i tre erano in possesso di munizioni contenenti piombo, il cui utilizzo è vietato per lo svolgimento dell’attività caccia all’interno delle zone umide naturali e artificiali del Parco Delta del Po, nonché nel raggio di 150 metri dalle rive più esterne.

L’operazione è stata condotta dai militari della stazione Carabinieri Forestali di Ravenna e del Nucleo Tutela Biodiversità di Casal Borsetti, coadiuvati dalla sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali (SOARDA) di Roma con la collaborazione della sezione locale di Legambiente.