Nel corso del consiglio comunale di ieri è stata respinta la richiesta di parte dell’opposizione di convocare una commissione d’indagine sulla gara d’appalto per la gestione degli uffici di Informazione e Accoglienza Turistica. La gara per la gestione degli Iat era stata vinta dalla cooperativa Cristoforo di Firenze, ma il TAR ha annullato l’aggiudicazione, accogliendo il ricorso di Ravenna Incoming. Le motivazioni del TAR riguardano la possibilità di presentare un’autocertificazione rispetto a manifestazioni d’interesse, protocolli di intesa o altra documentazione similare: Cristoforo aveva appunto presentato un’autocertificazione mentre Ravenna Incoming aveva prodotto delle lettere controfirmate.

La maggioranza non ha accolto la richiesta di una commissione d’indagine che di fatto ha avuto solo 5 voti favorevoli. La consigliera del PD Cinzia Valbonesi ha dichiarato che l’istanza non poteva essere accettata per diversi motivi.

«Non si ravvisa – ha detto Valbonesi -la tutela di alcun interesse pubblico nell’istituire una commissione di indagine che sarebbe peraltro molto onerosa perché prevede diverse sedute. I consiglieri e le commissioni consigliari, poi, svolgono un ruolo politico e non hanno certo le competenze tecniche necessarie per ripercorrere un’indagine già espletata dal TAR.

La questione relativa al bando non presenta elementi tali che possano ritenersi politicamente rilevanti e, vista la complessità del diritto amministrativo e della corposa giurisprudenza di riferimento, sono da ritenersi fisiologici per un ente pubblico che attiva molte procedure di gara. Infatti la sentenza del TAR nel merito si concentra su una interpretazione difforme sui documenti, le lettere di intenti, rispetto a quanto ha interpretato la commissione di gara. Il Comune ha sempre mantenuto assoluta equidistanza rispetto ai candidati del bando e ha dato piena attuazione a quanto previsto dalla sentenza, senza avvalersi della possibilità di andare in autotutela, annullando la gara, e non ha fatto ricorso al Consiglio di Stato.

Tutti gli atti afferenti alla gara sono stati resi pubblici, così come la sentenza è pubblicata. Stante tutto ciò non si ravvisano le condizioni per istituire una commissione di indagine e si ribadisce il massimo rispetto per l’operato degli uffici tecnici del Comune. L’opposizione ha voluto creare una macchina del fango peraltro poco efficace dato che la mozione in consiglio ha raggiunto appena la metà dei voti delle opposizioni. Più insulti che voti.»

Anche l’assessore Giacomo Costantini ha ribadito queste motivazioni. «L’opposizione – ha detto – ha voluto insinuare dubbi sulla regolarità dei comportamenti della commissione di gara, quando essi sono invece stati corretti nello svolgimento di questa procedura. Non sono state rilevate irregolarità o mancanza di imparzialità ma semplicemente non è stata accolta la possibilità di presentare i documenti come autocertificazioni, proponendosi di andare ad acquisire i documenti in fase istruttoria. Una formalità che invece è stata mistificata e raccontata come un abuso di potere. Tutto il materiale è accessibile, ci sono le proposte dei concorrenti e le sentenze. Invito quindi a leggerle con attenzione per capire che non ci sono state condotte scorrette. L’amministrazione è sempre stata equidistante dai proponenti e infatti, alla luce di questa interpretazione giuridica, ha accolto la sentenza e ha assegnato immediatamente il servizio a Ravenna Incoming.»