Dopo l’introduzione nel 2019 della fatturazione elettronica, il nuovo anno si è aperto con un addio, quello allo scontrino, dal 1 gennaio ‘sostituito’ dai corrispettivi telematici. Una novità che dal luglio scorso aveva già interessato gli esercizi commerciali più grandi, con giro d’affari annuo superiore ai 400mila euro, e che ora è stata effettivamente estesa a tutte le imprese. Comprese quelle agricole.

Al fine di preparare le aziende alla rivoluzione contabile sancita dall’entrata in vigore dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, Coldiretti Ravenna ha promosso nel mese di dicembre incontri formativi specifici sotto la supervisione di Andrea Marconi, responsabile fiscale Coldiretti per l’Area Romagna che così ha sintetizzato i principali cambiamenti a carico delle imprese: “Tutte le vendite di beni o la fornitura di servizi a clienti privati devono essere documentate tramite i nuovi Registratori Telematici che producono un documento commerciale (il “vecchio scontrino”) per il cliente, inviando automaticamente i dati all’Agenzia.

L’obbligo consiste nella sostituzione della validità fiscale di scontrini, ricevute fiscali e registro corrispettivi, con un documento telematico”. In sostanza, i corrispettivi, sino ad oggi annotati manualmente su apposito registro in seguito al rilascio di una ricevuta fiscale, devono essere ora memorizzati elettronicamente con successiva trasmissione telematica degli incassi con strumenti tecnologici, gli appositi registratori di ultima generazione, che garantiscono l’inalterabilità e la sicurezza dei dati. Il termine previsto per l’invio dei dati all’Agenzia delle Entrate è di 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione, fermo restando l’obbligo di memorizzazione giornaliera degli stessi.

Per i primi sei mesi dall’avvio dell’obbligo di trasmissione dei dati dei corrispettivi giornalieri, le sanzioni previste in caso di invio tardivo, incompleto o non veritiero (pari al 100% dell’imposta relativa all’importo non correttamente documentato e comunque a partire da un minimo di 500 euro) non si applicheranno qualora l’adempimento venga eseguito entro il mese successivo a quello in cui è effettuata l’operazione; mentre i produttori agricoli che adottano il regime speciale Iva non vengano interessati dai nuovi obblighi.

Gli incontri con i soci – commenta il Direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – rappresentano importanti occasioni di formazione e condivisione perché consentono di ampliare le conoscenze e gli strumenti a disposizione degli imprenditori. Si tratta di tappe significative per aggiornare le aziende sui molteplici aspetti che le riguardano, anche perché oggi le imprese agricole sono sempre più multifunzionali e orientate non solo alla produzione di beni alimentari, ma anche all’erogazione di una serie di servizi rivolti alla collettività”.

Da ultimo, ribadendo che gli Uffici territoriali sono sempre a disposizione per fornire tutto il supporto e l’assistenza necessaria, Coldiretti Ravenna ricorda che è in essere una convenzione volta ad offrire a prezzi concorrenziali lo strumento tecnologico in grado di eseguire in tutta sicurezza le operazioni di memorizzazione e invio telematico dei corrispettivi. Inoltre, per l’acquisto o l’adattamento dei registratori di cassa, l’Agenzia delle Entrate concede un credito di imposta pari al 50% della spesa sostenuta (fino a 250 euro in caso di nuovo acquisto e 50 euro per l’adattamento del ‘vecchio’).​