Il 27 novembre 2007, il sindaco di Ravenna espresse a don Francesco Fuschini, con un atto ufficiale, il seguente attestato: “Parroco a Porto Fuori, amato e stimato da tutti i compaesani e dai ravennati per il suo costante impegno nel promuovere iniziative a favore della sua comunità, per i bambini, per i giovani, di cui fu splendido formatore, trasmettendo tutta la sua cultura e conoscenza, e per gli adulti”. È anche il letterato più famoso e apprezzato della Ravenna repubblicana. Eppure, il regime in carica ha negato che la nuova ed unica piazza del paese avesse il suo nome, sbattuto invece, silenziosamente, nella settimana prima di ferragosto, su un pezzo di strada della periferia. Per raggiungere ostinatamente questo risultato, il regime ha compiuto abusi, sopraffazioni e barbarie in serie. Alla prossima resa dei conti elettorale, toccherà a chi gli subentra restituire a don Fuschini e a Porto Fuori il maltolto.

ABUSI
Il regolamento sulla Toponomastica prescrive che “Nessuna proposta di deliberazione o modifica di toponomastica stradale può essere deliberata senza il parere della Commissione”: La commissione Toponomastica non ha espresso nessun preventivo parere sulla delibera del 2016 con cui la Giunta comunale ha intitolato a don Fuschini il tratto di via Stradone tra la rotonda iniziale di Porto Fuori e i Fiumi Uniti. In tal modo è stato violato anche il criterio regolamentare secondo cui, “salvo casi particolari e comunque a carattere eccezionale”, che in questo caso non sussistono, si “eviterà di modificare…denominazioni toponomastiche preesistenti”. Lì risiedono 80 cittadini, tre attività imprenditoriali e un asilo nido, ora sottoposti al forte disagio del cambio di residenza per un’infinità di documenti e contatti, siti e portali con cui gestiscono le proprie attività e interessi.

Abusi anche per “Piazza dell’’Incontro”, nome imposto alla nuova piazza, con cui sono stati violati i seguenti altri tre criteri regolamentari: 1)“In linea di massima sarà da privilegiare il criterio dell’’omogeneità tematica per aree toponomastiche, soprattutto se urbane: nell’’area intorno alla piazza le strade sono in genere intitolate a personaggi di prestigio storico che hanno avuto origine o legami importanti con Ravenna e con la zona di Porto Fuori; 2): i toponimi saranno scelti in funzione dei loro legami con l’’identità…della comunità ravennate”, con la quale “l’’Incontro” nulla ci azzecca; 3) “Si eviteranno le omonimie rispetto ai toponimi già esistenti”: il nome “dell’’Incontro” era già stato dato ad un toponimo di Lido Adriano. Violato, anche ridicolmente, perfino lo Statuto comunale, che riconosce legittimità di partecipazione alle attività dell’’amministrazione comunale ai minori soltanto se “abbiano compiuto il sedicesimo anno di età”: l’unica motivazione con cui è stato scelto il nome di piazza dell’’Incontro è di “essere una proposta scaturita dai nostri alunni della scuola elementare S. Cavina”, evidentemente catechizzati.

SOPRAFFAZIONI
Principio fondamentale del Comune di Ravenna, sancito dallo Statuto, è che “il Comune orienta la sua azione ai valori della partecipazione”. 571 cittadini del circondario di Porto Fuori hanno richiesto che la piazza del paese fosse intitolata a don Fuschini attraverso una petizione, uno dei principali strumenti di partecipazione che lo Statuto riconosce. Si è perfino negato che la decisione fosse rimessa ad una Consultazione dei cittadini di Porto Fuori, che lo Statuto riconosce e ammette “attraverso assemblee, questionari, sondaggi di opinione che possono prevedere l’utilizzo di mezzi informatici e telematici”.

BARBARIE
Lo Stradone era la strada millenaria su cui Porto Fuori è sorta ed è cresciuta nei secoli. Ora è stato barbaramente stroncato, solamente per giustificare la negazione del nome di Fuschini alla piazza. Resta solo il tratto fuori del paese, verso Ravenna. Altra barbarie è la stessa Piazza. Costruita su un progetto da 420 mila euro e ricavata dall’’ennesima generosa lottizzazione privata, è lì da due anni senza che all’’Anagrafe risulti nessuno che vi abiti o ci lavori. Ma soprattutto non ci va mai nessuno, tanto meno i bambini “che l’’hanno voluta”. Potrebbe chiamarsi piazza del Deserto di giorno e piazza Funebre di sera (per le luminarie cimiteriali). Porto Fuori non merita tanta desolazione.

Ecco perché noi ci impegniamo, affinché, attraverso la resurrezione e valorizzazione della piazza nel nome di don Francesco Fuschini, sia restituita all’’illustre ex parroco la memoria riconoscente di Porto Fuori e al paese la sua dignità.