Martedì in consiglio comunale, l’assesora Federica Moschini ha annunciato il nuovo progetto da parte del Comune di Ravenna per il trasferimento di una parte dei pavoni da Punta Marina. Un progetto che l’amministrazione comunale vorrebbe portare avanti insieme a Clama. Mercoledì è la stessa associazione animalista a rispondere:

“La nostra Associazione, assieme ad altre Associazioni della regione e molti residenti, ha da subito espresso contrarietà all’ ipotesi del trasferimento, e forti critiche nei confronti della determina comunale che non prevedeva alcun vincolo per la tutela degli animali.
Non risulta poi che l’allevatore che si era proposto per la cattura fosse intenzionato ad ospitarli in terreno “idoneo”, se non forse per breve periodo, in quanto per sua stessa dichiarazione avrebbe proceduto alla vendita per scopi che non è possibile conoscere . Ricordiamo infatti che nessun vincolo era stato posto né per la rivendita né per l’ eventuale utilizzo a scopi alimentari , e che la sparizione di uno o più animali si sarebbe potuta giustificare con una semplice mail all’amministrazione comunale” così l’associazione spiega la propria contrarietà al primo tentativo, poi abbandonato, di trasferire i pavoni da Punta Marina

Anche durante il consiglio comunale i pavoni sono stati accusati di arrecare danni all’ ecosistema. Alcuni animali (scoiattoli e altri volatili) potrebbero abbandonare la località. Ma per Clama: “È evidente invece che la fauna e la flora della pineta sono state gravemente compromesse dal progetto del parco marittimo.
Sicuramente molti altri luoghi sarebbero migliori del campo di un allevatore che poi li avrebbe rivenduti senza possibilità di controllo, a fronte di una determina che prevede anche la detenzione in voliere molto piccole per animali abituati liberi, ma la nostra associazione non si è in alcun modo proposta per attivarsi per lo spostamento dei pavoni come invece si evincerebbe dall’intervista all’assessora”.

“La nostra proposta, come risulta anche da mail inviata la scorsa settimana all’ assessorato, consiste nell’ individuare, in concerto con esperti, un progetto sperimentale per la convivenza fra residenti e pavoni , comprendente cartellonistica adeguata con istruzioni sul comportamento da tenere in presenza degli animali, percorsi educativi, studio per eventuali dissuasori visivi a protezione di proprietà private , maggiore pulizia delle strade, ecc…
Se per l’amministrazione i problemi ambientali non sono la cementificazione selvaggia, il consumo di territorio, i rigassificatori, ma 40 pavoni che da ormai dieci anni a quanto pare si mantengono in numero costante, per i residenti con cui abbiamo avuto modo di confrontarci e che in maggior parte desiderano che i pavoni rimangano sul territorio, non è di certo così.
È ora che il PD e l’ amministrazione tutta inizi ad ascoltare la cittadinanza e non consigli territoriali o sedi di partito, che spesso non rappresentano altro che se stessi”.