Martedì 16 aprile, alle ore 20.30, nel teatro del Vecchio Mercato, a Castel Bolognese (via Rondanini 19), si terrà l’incontro conclusivo del progetto “Cittadini contro le mafie”, che ha coinvolto gli studenti di otto classi della scuola secondaria di primo grado “G Pascoli” di Castel Bolognese

All’incontro, che sarà aperto dai saluti dell’Amministrazione comunale, interverrà Antonio Anile, ex imprenditore calabrese vittima di usurai dell’ndrangheta e ora referente nazionale di S.O.S. Impresa.

Parteciperanno anche rappresentati della Confesercenti, che ha sostenuto il progetto.

“Cittadini contro le mafie” fornisce gli strumenti per un’approfondita comprensione delle mafie in Italia e delle implicazioni dirette e indirette nella vita di tutti noi, al Sud come al Nord.

Sensibilizza sulle forme di resistenza che Stato e società civile hanno saputo opporre e oppongono tuttora. Focalizza l’attenzione sulle infiltrazioni mafiose al Nord e sulle modalità di penetrazione dell’economia legale attraverso la corruzione e attività come il riciclaggio del denaro sporco.

L’impegno degli studenti ha affrontato numerosi temi, quali diritti e doveri come previsto dalla Costituzione italiana, il significato di partecipazione e bene comune, la differenza fra sudditi e cittadini, l’analisi dei criteri di benessere di una comunità, le riflessioni sul proprio territorio e sul senso di esserne cittadini, la formulazione di proposte per il miglioramento del benessere a Castel Bolognese (in stretta collaborazione con i docenti coinvolti).

Il percorso ha inoltre previsto l’incontro con Agide Melloni, autista del tristemente famoso “autobus 37” per il trasporto delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto1980.

Infine, sono state analizzate origini e diffusione delle mafie in Italia e all’estero, attività, obiettivi e caratteri distintivi rispetto alla criminalità comune, centralità della corruzione, il significato di omertà e parallelismi con il bullismo, l’indifferenza e l’ignoranza dentro e fuori le scuole, le principali forme di resistenza a mafie e corruzione in ambito socioculturale.

E’ stato, inoltre, realizzato un focus sulle figure di Peppino Impastato, Don Pino Puglisi, Giancarlo Siani e Pippo Fava.