Sono migliaia gli agricoltori della Coldiretti giunti da tutta l’Emilia-Romagna all’inaugurazione della Fieragricola di Verona per denunciare e fermare, insieme a sindaci e assessori dei Comuni colpiti, la strage senza precedenti provocata dall’arrivo della cimice asiatica rovina raccolti. Dopo mucca pazza, aviaria e xylella, la cimice killer dei campi è arrivata in Italia a causa dei cambiamenti climatici e per via dei ritardi nella lotta, prevenzione e nei controlli da parte della Unione Europea.

In fiera, tra striscioni e cartelli di protesta che testimoniano le storie drammatiche delle aziende colpite, centinaia di imprenditori agricoli, tra i quali molti giovani frutticoltori della provincia di Ravenna guidati dal Delegato provinciale Giovani Impresa Michele Graziani e dal Presidente di Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte.

“La cimice – ha affermato Graziani – sta mettendo in ginocchio  centinaia di aziende della nostra provincia senza che siano state attivate misure di sostegno comunitarie adeguate a fronteggiare una vera emergenza”. A partire dal 2019 l’insetto asiatico ha devastato campi e frutteti, con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale, ben 270 nella sola Emilia-Romagna (il 36% del dato nazionale), oltre 35 nella provincia di Ravenna, culla della frutticoltura regionale.

Numeri pesanti quelli riportati nel Dossier presentato dalla Coldiretti: “L’invasione della cimice ha generato notevoli danni economici in campo, ma l’impatto – ha aggiunto il Presidente Dalmonte – è pesantissimo anche a livello occupazionale, perché la perdita dei raccolti si traduce anche in perdita di giornate di lavoro, con tutte le conseguenze sociali del caso”.

Coldiretti, alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, ha illustrato poi l’urgente piano di intervento nazionale studiato al fine di frenare l’emergenza, piano che prevede aiuti straordinari alle imprese, azioni di contenimento dell’insetto anche con un programma coordinato di trattamenti fitosanitari e sperimentazioni su insetti antagonisti, oltre a misure per la difesa del settore ortofrutticolo Made in Italy con un sistema straordinario di verifica sulle importazioni.

A livello nazionale – sottolinea la Coldiretti – si attende infatti il via libera del Ministero dell’Ambiente che, sentiti il Ministero delle Politiche agricole e il Ministero della Salute, deve emanare le linee guida per il ‘lancio’ della vespa samurai, nemica naturale della cimice, ma ci vorranno anni prima che la lotta sia efficace.”E’ necessario pertanto colmare questo arco di tempo con sostegni adeguati per consentire alle aziende agricole di sopravvivere all’assedio del pericoloso insetto” – ha affermato il presidente nazionale Ettore Prandini nel sottolineare che “considerata la gravità della situazione è indispensabile aprire il confronto anche con le istituzioni europee coinvolgendo l’UE sia per quanto riguarda gli aiuti alle imprese danneggiate che i controlli alle frontiere comunitarie, necessari per contrastare l’arrivo di altri insetti dannosi e l’import di frutta e ortaggi trattati con antiparassitari vietati in Italia”.A livello nazionale, nonostante gli importanti sforzi fatti per integrare il fondo di solidarietà con 80 milioni di euro della legge di bilancio 2020, è necessario inoltre adeguare le risorse ai danni che si sono verificati con un piano pluriennale, proposta condivisa anche dal Governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Coldiretti chiede da tempo di rendere sistematico l’intervento del fondo e un Commissario unico che coordini gli interventi a livello regionale e nazionale con un tavolo di regia tra i ministeri di Agricoltura, Sanità, Ambiente, Rapporti UE e le Regioni maggiormente coinvolte.Nelle zone colpite dal flagello – conclude la Coldiretti – è necessaria la dichiarazione dello stato di calamità e la delimitazione delle aree danneggiate con sostegni alle imprese agricole mediante moratoria sulle rate dei mutui, sospensione del pagamento degli oneri contributivi, indennizzi a fondo perduto per i danni subiti e le perdite di reddito e lo sviluppo di fondi di intervento mutualistici.