“Siamo alla vigilia di una nuova stagione turistica alla ricerca di un rilancio dopo due anni di pandemia (non ancora finita) e con una drammatica guerra in corso che scuote l’Italia e l’Europa. Come se ciò non bastasse, il nostro turismo deve anche fare i conti con gravi irregolarità e casi di sfruttamento del lavoro, come testimoniano le recenti indagini delle autorità giudiziarie nella nostra regione, che hanno imposto una seria riflessione su un settore economico fondamentale e strategico per l’Emilia-Romagna. Un’assunzione di responsabilità da parte di tutti che si è tradotta con l’apertura di un tavolo permanente in Regione con i soggetti coinvolti.

Le indagini e i processi in corso dimostrano come le criminalità organizzate si  stiano insinuando in questo settore. Per queste ragioni riteniamo la convocazione del tavolo un elemento importante, anche per valutare le proposte avanzate dalle organizzazioni sindacali confederali e di categoria a livello unitario che hanno definito cinque priorità su cui lavorare: corretta applicazione dell’apprendistato; formazione; nuove modalità garantite dal pubblico di incrocio della domanda e dell’offerta; naspi; diritto di precedenza per gli stagionali. Su questi punti vogliamo aprire un confronto con le tante realtà imprenditoriali sane, per realizzare un obiettivo comune, indicato per altro dal Patto per il lavoro e il clima: creare una buona occupazione ed evitare che le criminalità organizzate e le mafie si insinuino nel nostro tessuto economico sostituendosi a quell’imprenditoria sana che ha scelto di stare dalla parte della legalità.

C’è urgenza di lavorare per trovare soluzioni e lo dobbiamo fare con convinzione, serve una vera e propria alleanza a difesa della legalità, tra parti sociali, istituzioni e politica, senza semplificazioni e sottovalutazioni. Difendere la legalità significa tutelare il lavoro, tutelare le imprese che operano regolarmente nel rispetto di norme e contratti collettivi, tutelare i lavoratori e le lavoratrici garantendo salari giusti e condizioni lavorative dignitose. Non servono scorciatoie, né tanto meno il ritorno a strumenti che hanno alimentato irregolarità, lavoro nero e precarietà. Soltanto con un’occupazione stabile, qualificata, regolare e dignitosa è possibile rilanciare il turismo con tutto l’indotto.”

 

CGIL Emilia-Romagna

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