È’ stato approvato l’elenco definitivo dei soggetti gestori dei centri estivi accreditati al “Progetto per la conciliazione vita-lavoro: sostegno alle famiglie per la frequenza di centri estivi – Estate 2020”. L’elenco è scaricabile nel sito del Comune di Ravenna
Il progetto, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e finanziato con risorse del Fondo sociale europeo, coinvolge l’intero distretto socio-sanitario dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi. Ravenna è il Comune capofila e si occuperà dei rapporti con la Regione per quanto attiene l’accertamento dei fondi, il loro riparto ai Comuni del distretto, la consuntivazione delle risorse impegnate secondo le disposizioni che verranno impartite a livello regionale e del coordinamento dei Comuni del distretto.
Il bando per le famiglie uscirà entro la fine del mese di giugno e rimarrà aperto fino alla fine del mese di luglio. Il Comune erogherà i contributi direttamente alle famiglie beneficiarie a titolo di rimborso delle rette pagate per la frequenza dei centri estivi.
Al fine di consentire il più ampio accesso alle famiglie, si prevede che potranno accedere al contributo regionale anche nel caso in cui beneficino, per il medesimo servizio, di contributi erogati da altri soggetti pubblici e/o privati nonché di specifiche agevolazioni previste dall’ente locale.
Il contributo massimo erogabile per settimana/bambino è di 112 euro fino ad un massimo di contributo erogabile per bambino di 336 euro. L’eventuale minor spesa sostenuta per settimana/bambino rispetto al massimale previsto di 112 euro potrà consentire l’ampliamento del periodo di frequenza del bambino al centro estivo
I destinatari sono bambini e ragazzi nella fascia di età compresa tra i 3 e i 13 anni (nati dal 2007 al 2017), appartenenti a famiglie con Attestazione Isee 2020 o, per chi non ne fosse in possesso, di quella del 2019 o, nei casi previsti dalle disposizioni vigenti, dall’ISEE corrente, fino a 28 mila euro.
Tra gli altri requisiti previsti è richiesto che nelle famiglie – da intendersi anche le famiglie affidatarie e nuclei monogenitoriali – entrambi i genitori siano occupati (o uno solo, in caso di famiglie monogenitoriali o qualora l’altro genitore sia impegnato in compiti di cura di un componente lo stesso stato di famiglia con disabilità grave o non autosufficienza); sono comprese le famiglie nelle quali anche un solo genitore sia in cassa integrazione, mobilità oppure disoccupato che partecipi alle misure di politica attiva del lavoro definite dal Patto di servizio.

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