A Castel Bolognese un’isola smart. Nell’ambito dell’accordo stipulato tra il Comune di Castel Bolognese ed Hera, è infatti partita da alcuni giorni la sperimentazione di PUNTOnet, una postazione che aggrega contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti, controllo della qualità ambientale, wi-fi, videosorveglianza e illuminazione pubblica.

Il prototipo tecnologico, connesso alla rete elettrica e alla rete dati, è stato sviluppato da Hera insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara e in collaborazione con il Comune di Castel Bolognese.

La postazione tecnologica è collocata in piazzale Roma, di fianco al prato delle Filippine. Nei giorni scorsi una quarantina di famiglie, individuate per partecipare alla sperimentazione che proseguirà per sei mesi, hanno partecipato all’assemblea informativa organizzata in Municipio, durante la quale sono state fornite le informazioni utili al suo utilizzo. Nelle prime giornate di avvio è stato presente sul posto anche un tutor incaricato da Hera, per rispondere a dubbi e quesiti sul suo funzionamento.

Questa sperimentazione si inserisce in un più vasto programma di innovazione intrapreso dal Comune di Castel Bolognese, che si realizzerà per fasi successive e prototipi in corso di elaborazione, coinvolgendo infrastrutture e altri servizi urbani. Ciò è frutto della collaborazione tra il Comune e il gruppo di ricerca Next City Lab del Dipartimento di Architettura di Ferrara, insieme ad aziende e multiutility, tra cui il Gruppo Hera è il main partner. La sperimentazione di soluzioni progettuali tecnico-scientifiche avanzate è volta a sviluppare azioni concrete e innovative che portino a una gestione intelligente della città. L’obiettivo di Hera è arrivare all’individuazione di una serie di indicatori di qualità urbana che possano aiutare l’Amministrazione comunale a comprendere meglio le azioni e le strategie da adottare nel breve e lungo periodo sul proprio territorio.

Come funziona PUNTOnet

Il prototipo collocato in piazzale Roma è fornito di alcuni contenitori per la raccolta differenziata separata di carta e cartone, plastica e lattine, vetro. Tali tipologie di rifiuti potranno essere conferite nei nuovi cassonetti utilizzando una apposita tessera, la Carta Smeraldo, che è stata fornita da Hera in dotazione ai partecipanti alla sperimentazione.

I contenitori sono di altezza limitata per ridurne l’impatto visivo. Normalmente chiusi, all’atto dell’identificazione dell’utente mediante la Carta Smeraldo, il sistema abilita il conferimento e l’utente senza dover toccare alcunché può conferire il rifiuto che sarà misurato in peso ed eventualmente in volume.

Tutti i dati generati dal nuovo sistema di raccolta saranno trasmessi dal prototipo mediante una connessione dati per essere elaborati in cloud e tutte le informazioni saranno visualizzate in un sistema di gestione integrato. Sarà perciò possibile verificare il grado di riempimento dei contenitori di tutte le frazioni di rifiuto, registrare ogni singolo conferimento, telecontrollare i dispositivi, ricevere eventuali allarmi di malfunzionamento o guasto, ecc. Il tutto nel pieno rispetto della privacy e della sicurezza.

Non solo raccolta differenziata

Nella postazione sarà presente anche un totem in cui saranno attivati alcuni servizi quali il monitoraggio ambientale, tramite l’installazione di sensori per la rilevazione della qualità dell’aria; la telecamera per monitorare il conferimento dei rifiuti; wi-fi gratuito.

Il prototipo, in quanto tale, potrà essere modificato da Hera sulla base dei riscontri ottenuti nelle fasi di sperimentazione. È progettato, infatti, per essere completamente modulare, rendendo quindi possibile per il gestore abilitare o disabilitare ogni servizio. In questo modo PUNTOnet sarà flessibile all’implementazione di nuovi servizi futuri.

“Consideriamo la città un organismo vivente” – spiega Salvatore Molè, direttore centrale innovazione di Hera – “in cui tutte le componenti sono coordinate tra loro. Renderla smart significa mettere in relazione e in sintonia tutti questi servizi. Il protocollo siglato con il Comune di Castel Bolognese, quindi, e l’avvio di questa sperimentazione, a cui ne seguiranno altre, ci permetterà di costruire un altro tassello di un percorso che Hera ha intrapreso da tempo, rivolto allo sviluppo dell’intelligenza delle città e della loro sostenibilità ambientale”.

Per Gabriele Lelli, del gruppo di ricerca Next City Lab e responsabile della ricerca “questo lavoro ha un obiettivo molto ambizioso, coniugare tecnologie innovative ora disponibili con la qualità di vita delle persone, partendo dalla loro identità e dai loro bisogni, condividendo i valori di una città sana, sostenibile e inclusiva. Il nostro gruppo si occupa proprio di ricerche applicate, vicine alla realtà delle cose. Gli abitanti di Castel Bolognese dovrebbero essere orgogliosi di essere oggetto dell’attenzione di ricerche e sperimentazioni che di solito sono riferite solo alle metropoli. In questo caso l’ascolto di commenti, critiche e suggerimenti è dedicata ai piccoli centri e Castel Bolognese farà da modello”.

“Siamo molto soddisfatti che sia stato scelto il Comune di Castel Bolognese come sede di questa sperimentazione” – dichiara Luca Della Godenza, vice sindaco del Comune di Castel Bolognese -“e siamo pronti per cogliere la grande sfida di governo delle nuove tecnologie, realizzando opere utili per tutti i cittadini, che siano anche intelligenti. Questa è una delle quasi 35 azioni che il Comune di Castel Bolognese ha iniziato a realizzare dal maggio di quest’anno, che vogliono rendere la nostra comunità più sostenibile, sicura e innovativa”.