Non è la prima volta che la Casa delle Donne di Ravenna è sotto l’attacco delle attiviste dell’associazione Evita Peron, costola femminile di Forza Nuova, la stessa che ha rivendicato anche quest’ultimo sfregio: l’aver appeso questa notte al muro esterno della Casa delle Donne, in via Maggiore 120, uno striscione con la scritta “Desirée come Pamela: l’immigrazione uccide”.

Precedenti episodi si sono verificati lo scorso 8 marzo, quando un altro striscione fu ritrovato appeso alla pensilina della fermata dell’autobus di fronte alla Casa, raffigurante il volto di Evita Peron e di altre donne “vere patriote” accompagnate dall’hashtag: #LOTTOCOMELORO.

Seguì in maggio l’affissione di volantini antiabortisti sul portone della Casa in concomitanza con il quarantesimo anniversario della legge 194.

Si tratta in realtà di “campagne nazionali” che l’associazione fascista promuove in tutta Italia, ieri come oggi. Anche quest’ultimo striscione è stato appeso in almeno 20 città, dal nord al sud Italia.

Quest’ultimo striscione è particolarmente odioso e vigliacco perchè chi uccide le donne sono uomini punto e basta.

Quello di Desirée è il femminicidio atroce di un’adolescente avvenuto al termine di uno stupro di gruppo. Un gruppo di uomini. Perciò ribadiamo ancora una volta: chi uccide sono gli uomini violenti, non l’immigrazione.

Come hanno denunciato immediatamente le donne del movimento NON UNA DI MENO “i politici di turno accorrono come avvoltoi per strumentalizzare l’ennesima violenza, perpetrandone una nuova, su un corpo inerme che non può più parlare”

Come ha denunciato con rabbia la mamma di Desirè “hanno abusato di lei da viva, stanno continuando a farlo anche da morta”.

Diciamo basta alla stumentalizzazione dei corpi delle donne per fare propaganda razzista, per costruire e alimentare un clima di odio e di paura.

D’altra parte i dati parlano chiaro: non c’è nessuna “invasione” di migrati mentre la vera emergenza è l’aumento della violenza maschile sulle donne, che nel primo semestre del 2018 è già del 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2017 e che nell’85% dei casi, avviene all’interno delle mura domestiche perpetrata da mariti, compagni, ex, familiari. Ogni 60 ore avviene un femminicidio. La Casa delle donne, insieme a tante altre realtà della città, è impegnata quotidianamente nelle lotta contro la violenza sulle donne, contro le molestie sessuali nel mondo del lavoro, che si sta svelando come un vero e proprio sistema di ricatto e controllo.

E oggi davanti alla deriva fascista e sessita di una classe politica, che mai come ora si sta dimostrando nemica delle donne e della loro libertà di scelta, riteniamo importante uscire dall’indifferenza e prendere parte ognuna/o con responsabilità.

Come in tutte le città, saremo in Piazza Unità d’Italia sabato 10 novembre, giornata di mobilitazione nazionale, contro il DDL Pillon, un disegno di legge che vorrebbe sovvertire il codice di famiglia del 1975 e riportarci indietro di almeno 50 anni.

Sabato 24 novembre, giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, saremo a Roma alla manifestazione nazionale promossa dal movimento NON UNA DI MENO. Ci stiamo organizzando per andare tutte e tutti insieme in pullman (per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Casa per tutte le informazioni).

Ringraziamo quante/i in queste ore ci hanno inviato messaggi di sostegno e solidarietà per il vile attacco subito.