La sentenza della Corte di Assise d’appello di Bologna ha quasi dimezzato, da 30 a 16 anni, la pena per Michele Castaldo omicida reo confesso di Olga Mattei.
Nella sentenza si concedono le attenuanti generiche anche perché l’uomo era in preda ad una “tempesta emotiva”.
Che cos’è una “tempesta emotiva e passionale”?
L’abbiamo cercata nel codice penale, ma non l’abbiamo trovata.
Vi abbiamo trovato, invece, che gli stati emotivi e passionali non escludono né riducono l’imputabilità (art.90c.p.).
Vi abbiamo trovato che il perito del giudice non può neppure indagare la personalità, né il carattere, né le qualità psichiche dell’imputato, che non dipendano da cause patologiche, perché ininfluenti ai fini del giudizio (art.220 c.p,p.).
Vi abbiamo trovato che lo stato d’ira comporta una riduzione di pena solo se determinato dal fatto ingiusto altrui (art.62 n.2 c.p.)
Quanto vale la vita di una donna?
Noi donne della Casa delle donne, di Linea Rosa e dell’Udi di Ravenna siamo stupite e indignate per questa sentenza.
Ci opponiamo con forza ad una cultura sociale, politica e giuridica che giustifica la violenza maschile sulle donne in nome delle “passioni e del troppo amore”, nascondendo le dinamiche di potere e di controllo esercitate nei confronti delle donne.
Nel 2018 è stata uccisa una donna ogni 3 giorni: i femminicidi continuano ad essere una tragica conseguenza per le donne che vogliono liberarsi da relazioni soffocanti e violente.
Ci uniamo alle donne bolognesi nel sostenere la Procura Generale di Bologna che farà ricorso in Cassazione contro la sentenza e continueremo a mobilitarci fino a quando non ci sarà una vera giustizia per tutte le donne.
Casa delle donne
Linea Rosa
Unione donne in Italia