“Gentilissimo Presidente Bonaccini,
due rispettosissime righe di risposta alle sue lamentele (strettamente riservate ai profili social, come se avesse paura di andare e confrontarsi sugli organi di informazione) in merito ai presunti attacchi riservati da “alcuni consiglieri regionali di Lega e Fratelli d’Italia” alla sua persona.

Vede Presidente, io per primo mi pregio di non aver lesinato critiche anche sprezzanti al suo operato, ma l’ho fatto, lo faccio e farò con la nettezza di avversario politico e la sincerità di cittadino di questa Regione.

Dal momento che lei ha saputo intrecciare mirabilmente in ottica comunicativa il suo profilo personale con la sua azione politica e amministrativa, sarà difficile attenersi ad un unico aspetto della sua persona. Lo dico senza alcuna acrimonia personale ma, lo ripeto, da avversario che non ha mancato di lodarla in alcuni passaggi e da persona che sinceramente le ha augurato pronta guarigione quando ha subito il contagio del Covid.

Di base, poi, mi ero anche ripromesso di non intervenire in maniera troppo diretta sulla campagna vaccinale perchè, meraviglie dell’alleanza pd-grillini, da mesi si assiste ad un caos organizzativo (che spesso nasconde velati scaricabarile) veramente imbarazzante tra Governo nazionale ed esecutivi regionali.

Lei però si è costruito un percorso politico molto preciso, basato sulla retorica “dell’uomo che fa”. Una sorta di titanismo romantico contro tutto e tutti. Preoccupante, però, che alla base del suo agire ci debbano essere sempre non meglio precisati “nemici” che vogliono “attaccarla” o che mirino a “distruggere” ciò che di buono è stato fatto in questa Regione. Preoccupante è usare terminologie “militari” per riferirsi alle critiche poste al suo operato. Preoccupante che non ci sia mai un confronto ma che o la si attacca, oppure si subisce passivamente la sua persona e la relativa retorica del fare. Mai un moto di autocritica, mai una volontà di confronto nel merito delle cose. E quando le cose non vanno per il verso desiderato, c’è sempre Conte ed il Governo nazionale su cui sfogarsi o, in ultima ratio, ci si può sempre rifugiare nel confronto con le altre Regioni del Nord guidate dal Centrodestra.

Nonostante i propositi, però, non posso fare a meno di consigliarle più prudenza. Vorrei, da cittadino di questa Regione, che il Presidente della Giunta regionale, che deve rappresentarmi indipendentemente dalle mie idee politiche, si comportasse più sobriamente. Capisco il forte stress a cui lei, come chiunque rivesta un ruolo esecutivo in questo Paese oggigiorno, è sottoposto. Capisco anche gli scivoloni e le contraddizioni a cui ha sottoposto la sua maggioranza e i suoi assessori, ma tutto ciò non può giustificare un cambio così sfacciato di opinioni in un lasso temporale così breve.

Ai tempi del lockdown lei è stato tra coloro i quali più mordevano il freno per riaprire tutte le attività. In Primavera si è speso come pochi (grazie anche a robuste campagne di comunicazione pagate con soldi pubblici) per richiamare turisti da ogni angolo del mondo nei nostri territori. Lei ha organizzato Gran Premi di Formula 1, Motomondiali, Superbike, Mondiali di ciclismo e chi più ne ha più ne metta. Lei sbuffava quando nei DPCM romani si continuava a vietare stadi e palazzetti dello sport. E poco importa se lo sport di base fosse vietato anche all’aria aperta. E’ sempre lei che, alla ripresa della scuola, non ha assolutamente previsto il potenziamento dei trasporti per i ragazzi nonostante parlasse di gratuità degli stessi per tutti i giovani di questa Regione. Mi perdoni quindi se glielo chiedo, ma vorrei tanto sapere se, in quota parte, si sente anche lei responsabile della seconda ondata di contagi che continua ad imperversare ovunque.

Ora che i contagi mordono e che le attività produttive devono consultare la tabella dei colori per impostare settimanalmente o giornalmente la propria attività, la scopriamo iper-rigoroso. Ora che l’apertura delle scuole è stata posticipata, lei si limita a dire che per parte della Regione “tutto era pronto, ma la decisione è stata del Governo”, ora che la campagna vaccinale è partita, pur tra mille stenti, lei ribadisce che in “Emilia-Romagna si vaccinerà anche di notte”, ma con quali vaccini mi chiedo io?

Ecco Presidente Bonaccini, da emiliano-romagnolo vorrei un po’ più di sobrietà nel cavalcare le ondate emotive della popolazione, così come vorrei un po’ più di coerenza nelle dichiarazioni: passate, presenti e future. Continuo a stimarla pur nella più totale avversità politica, ma le consiglio di lasciare perdere per un attimo la retorica o lo scaricabarile per dare risposte chiare e concrete ai tanti suoi concittadini (io fra questi) che rimangono basiti dai suoi continui e radicali cambi di idee.”

Giancarlo Tagliaferri