Canile Municipale: Immagini shock dei Cani deperiti. C.L.A.M.A: “Affidate a noi i più gravi”

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04/05/2018 – “Apparse stamattina su vari profili Facebook, le foto di alcuni cani ospiti del Canile comunale di Ravenna in evidente stato di magrezza sono diventate virali – scrivono dall’Associazione CLAMA. I commenti si sono accavallati, in un rincorrersi di accuse ed esternazioni non sempre nel merito, come spesso avviene sui social. Quello che però accomuna quasi tutti i post è la preoccupazione per lo stato di salute dei cani e la richiesta alle Associazioni animaliste di attivarsi al più presto. Sentendoci quindi interpellati come volontari operanti all’interno del canile, riteniamo giusto esprimere in maniera chiara la nostra posizione a mezzo stampa. L’Associazione C.L.A.M.A. da mesi ormai, quasi sempre nella più completa solitudine, ha interpellato a più riprese gli organi preposti, chiedendo chiarimenti su eventuali patologie e cure apportate ai cani in questione e offrendosi più e più volte di sottoporli a proprie spese a consulto veterinario esterno, come tra l’altro previsto nella Convenzione e nel Regolamento del Canile . Chiariamo che diversi dei cani le cui foto sono state postate sono giovani ed entrati al canile vaganti o in rinuncia di proprietà in tempi recenti, tutti in buona salute e di peso nella norma. Eravamo presenti come Associazione in Commissione Consigliare dell’11 aprile, dove sono circolate le foto che ora tutti possono vedere on-line. Avendo a cuore il benessere di animali che possono parlare solo con la nostra voce, ci addolora constatare che dopo mesi e mesi la situazione è rimasta la medesima: cani spaventosamente dimagriti, ad esame visivo in stato di prostrazione, e nessuna risposta soddisfacente fornita su terapie o diagnosi. La chiusura del canile per gravi e diffusi episodi di gastroenterite ha reso impossibile ai volontari l’accesso alla struttura per un mese circa, e alla recente riapertura le condizioni dei poveri animali ci sono parse ancora più preoccupanti. Sono ripartite le nostre segnalazioni e richieste per sottoporre subito almeno il più sofferente di loro a visita veterinaria esterna, ma ci è stato negato. Rifiuto a nostro avviso immotivato, visto che già un altro cane divenuto magrissimo nel giro di pochi mesi, su richiesta di un’altra Associazione animalista, nel mese di febbraio 2018 è stato trasferito presso un’altra struttura di Ravenna, e nel giro di pochissimi mesi di cure e alimentazione adeguate è aumentato di diversi chili, una parte dei tanti che aveva perso; non siamo veterinari, ma chiunque può pensare che il trattamento fornito dopo l’uscita dal canile sia stato quello più appropriato e rispettoso della salute del cane. Non ci interessa né mai ci è interessato apparire o “farci un nome” creando polemiche; abbiamo tentato con tutte le forze e in tutti i modi di stimolare un dialogo con le istituzioni preposte, al solo scopo di migliorare la situazione per i cani che sono sotto la custodia dell’amministrazione comunale. A nessuno giova uno stato di conflitto fine a se stesso. Ma davanti a noi abbiamo trovato quasi sempre un muro, e onestamente non faremmo onore al nostro compito di volontari e animalisti attenti, se non chiedessimo pubblicamente a chi di competenza di intervenire fattivamente e risolvere al più presto le situazioni. Noi abbiamo fatto sempre la nostra parte e sempre la faremo, rendendoci ancora una volta disponibili a curare e custodire a nostre spese i cani in stato più grave. Mentre scriviamo ci giunge voce che ieri ci sia stato un intervento delle Forze dell’Ordine (NAS di Bologna – e Nucleo investigativo di Ravenna) e che uno dei cani sia addirittura in stato di sequestro. Segno evidente a nostro parere che la situazione non era sotto controllo come ci era stato assicurato, nel nostro palese disaccordo. Ringraziamo – prosegue CLAMA – chi si adopera per il bene e la difesa del benessere degli animali e auspichiamo che da questo intervento possa scaturire il meglio per i cani del canile . Rimane il rammarico per tanti mesi di dolore e frustrazione; l’epilogo avrebbe potuto essere ben diverso in un clima di reale collaborazione e dialogo fra volontari e istituzioni preposte al controllo della gestione del Canile .”