Tra i personaggi più legati a Pier Paolo Pasolini, e che più di ogni altri il pubblico a lui associa, c’è senza dubbio Laura Betti, singolare ed eclettica figura di attrice e cantante, protagonista di tanti dei suoi film ma anche custode attenta delle sue memorie e fondatrice del Fondo Pasolini. Era dunque impensabile che nel programma che Ravenna Festival dedica al centenario della nascita di PPP non facesse capolino anche lei, l’artista bolognese che il poeta chiamava “bimba”. E proprio Bimba ’22 è il titolo dello spettacolo che Elena Bucci (nella plurima veste di drammaturga, regista e attrice) ha costruito e mette in scena venerdì 1 luglio al Teatro Rasi, alle 21, attorno alla sua figura – sottotitolo: “inseguendo Laura Betti e Pier Paolo Pasolini”, avvalendosi delle luci di Loredana Oddone (con il contributo di Max Mugnai), dei costumi di Nomadea e della drammaturgia musicale di Raffaele Bassetti.

Un lavoro originale, frutto di un’appassionata ricerca condotta inseguendo ogni possibile fonte: «mi ha sempre incuriosito Laura Betti – racconta Elena Bucci, – con la sua aria da bimba tremenda, ma da quando ho cominciato a studiarla davvero me ne sono invaghita: ho scoperto una figura poliedrica, cangiante, libera, vasta e piena di contraddizioni come piace a me. Ho accumulato qualsiasi materiale video, audio, cartaceo, fotografico mi passasse accanto, le sue belle canzoni, i video dei suoi spettacoli, la sua onirica autobiografia Teta Veleta, frase inventata da Pasolini e da lei per definire la fame di vita e di piacere».

Nello spettacolo la parola si avvicenda e si intreccia all’immagine e alla musica, in una sorta di caleidoscopio scenico attraverso il quale restituire i tanti volti di Laura Betti e la memoria perduta di episodi oramai dimenticati in cui emerge quella sua natura trasgressiva e ribelle che ne hanno fatto uno dei simboli più spudorati e autentici dei suoi anni.  «Chi sei tu – si chiede Bucci – che mi guardi con l’aria di una bimba sempre diversa in ogni diversa fotografia? Imbronciata, sorridente, con aria di sfida, libera e dolorosa, repellente e seducente, giovane e antica, spaventata e piena di rabbia? Ti inseguo da immagine a immagine, imparando a memoria le tue parole attorcigliate, indagando indiscreta la tua vita, le tue amicizie, i tuoi amori, il tuo legame misterioso eppure così trasparente con Pier Paolo Pasolini, del quale sei diventata vestale. Basta guardarvi insieme nelle foto per avere l’illusione di esservi accanto, di comprendere e poi, subito dopo, non comprendere più nulla, come accade accanto alle persone libere».

L’artista romagnola, dall’alto di un’esperienza e di un talento che l’hanno portata negli anni ad aggiudicarsi i più importanti premi della scena contemporanea – Ubu, ETI Olimpici del Teatro, Duse, Hystrio, solo per citarne alcuni – si addentra nella storia di Laura Betti anche attraverso le parole di chi l’ha conosciuta: del libraio antiquario che l’aiutò a mettere insieme le prime edizioni del Fondo Pasolini, poi quelle del nipote di lei, e soprattutto quelle di Pasolini. Una vita, quella di Laura Betti, vissuta sempre fuori dagli schemi: nata a Casalecchio di Reno nel 1927 (morta a Roma nel 2004), ha interpretato alcune leggendarie canzoni d’autore e tanto Kurt Weill, poi preso parte a film importanti, di Pasolini ma anche di Fellini e Marco Bellocchio, di Paolo e Vittorio Taviani, di Bernardo Bertolucci, di Ettore Scola… Una vita e un carattere unico e indomabile, una protagonista della cultura del Novecento oggi ingiustamente trascurata e a cui Elena Bucci restituisce voce e centralità.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico numerato 15 Euro (ridotto 12)

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, per quest’evento sono previsti, secondo disponibilità, biglietti last minute (10 Euro, 5 Euro per gli under 30), acquistabili sul luogo di spettacolo da un’ora prima dell’evento.

venerdì 1 luglio
Teatro Rasi, ore 21