In via Torre a Ravenna sorgono due fabbricati progettati dall’architetto Enzo Zacchiroli nei primi anni ’70. La struttura era stata concepita per ospitare un centro ospedaliero di sanità mentale e il progetto dell’epoca si inseriva nell’ambito di una ricerca verso nuovi modelli di cura delle malattie mentali, attraverso la realizzazione di strutture adatte alla cura dei pazienti.

«Attualmente – dice Fiorenza Campidelli del PD – uno dei due fabbricati è già gestito per offrire servizi sociali di assistenza, mentre l’edificio che si vuole riqualificare è dismesso e versa in stato di forte degrado.

La giunta comunale ha approvato due deliberazioni per l’intervento di risanamento conservativo e riqualificazione di una porzione dello stabile per la creazione di spazi destinati all’housing first per persone senza fissa dimora e di un’altra porzione per la creazione di spazi destinati a stazione di posta, ovvero un centro servizi, sempre per persone senza fissa dimora

L’housing first, è un luogo finalizzato al contrasto della marginalità delle persone senza dimora in condizioni di estrema vulnerabilità e marginalità sociale. È un luogo dove vengono accolte persone gravemente svantaggiate con disagi fisici e psichici anche legati ad anni di vita in strada per le quali la casa rappresenta un benessere primario e un primo passo verso la costruzione di una dimensione di benessere e integrazione sociale. Tra gli obiettivi di questi progetti c’è la possibilità di sostenere la presa in carico e l’accompagnamento personalizzato delle persone accolte.

La stazione di posta, invece, è un centro di prima accoglienza multifunzionale, per l’inclusione sociale con l’obiettivo di offrire supporto a persone senza dimora in condizioni di estrema vulnerabilità e marginalità sociale; un luogo dove vengono affrontate situazioni di prima emergenza, bisogni di assistenza o di ristoro, ma anche dove, con la presenza di personale qualificato si può condurre le persone senza dimora verso percorsi di reinserimento.

Vista l’importanza e la grande necessità di avere questi servizi per dare una risposta all’emergenza di cittadini bisognosi , come Partito Democratico, chiediamo all’amministrazione quali saranno i tempi di realizzazione del fabbricato e se si intende anche offrire bagni e docce per i senza tetto che non usano la struttura come dormitorio.

La cosiddetta stazione di posta – conclude Campidelli – include anche la residenza fittizia ,che ,ricordo, è molto importante perché consente alla persona senza dimora di poter richiedere documenti importanti come tessera sanitaria, carta identità, permesso di soggiorno.»