23/03/2018 – La lunga “giornata” di Matteo Cagnoni, il dermatologo ravennate accusato di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri, non si è conclusa quest’oggi. La mattinata e gran parte del pomeriggio sono volate solo per rispondere alle domande della PM Cristina D’Aniello. E il Giudice Schiaretti prima di passere la parola agli avvocati delle Parti civili, ha annunciato che l’udienza riprenderà martedì’ prossimo. Lui, Matteo, principale indiziato dell’omicidio della moglie , Se ad inizio mattinata era apparso non proprio tranquillo con il passere delle ore è sembrato trovarsi a suo agio, difornte alla Sala D’Assise piena di pubblico, li’ per vedere da vicino proprio lui ed ascoltare dalla sua viva voce “l’altra” versione dei fatti. Sono molti gli aspetti, le incongruenze, le contraddizioni che la PM ha cercato di mettere in evidenza, rispetto a quanto dicahirato da Cagnoni al GIP, dopo l’arresto a Firenze, o in seguito attraverso le lettere inviate ai giornali. Lui ha risposto. Ha raccontato la sua versione dei fatti. “Quando la notte della domenica del 18 settembre, alle ore 23.30 parlo’ al telefono con il commissario, che le chiedeva di venire a Ravenna – incalza la PM – perche’ non chiese mai il motivo per il quale La stavano cercando? Non chiese mai “perché’? Cosa è successo?” E’ una domanda che chiunque farebbe. Lei invece non la fa? Sua moglie era scomparsa da giorni, e Lei – durante la telefonata – non chiede mai se è stata trovata, se le e’ accaduto qualcosa” E lui risponde: “Davo per scontato che mi volessero sentire per la denuncia di scomparsa. Ero stanco”. Cagnoni risponde sempre. Racconta la sua versione. Spiega, legge degli appunti. E all’avvocato di Parte Civile Scudellari replica: “Giulia è stata uccisa in modo mostruoso… Ma quel mostro non sono io”. E il commento che il pubblico bisbiglia, quel pubblico che da mesi sta seguendo tutti i venerdì’ il processo dall’inizio, e’ quasi unanime: “E’ lui il colpevole, ma non si lascia mica incastrare. Sembra tranquillo e risponde sempre bene… “