Accordo raggiunto fra il Comune di Brisighella, l’Azienda Servizi alla Persona della Romagna Faentina, il Centro Volontari Brisighella e gli eredi della pittrice Velda Ponti e del ceramista Walter Bartoli. Le parti si sono accordate sull’eredità dei due artisti, evitando così un contenzioso che sarebbe potuto durare anni, con relative ingenti spese legali. Al centro della questione due versione del testamento dei due artisti. Il primo contemplava fra i beneficiari anche i vari enti pubblici. Il secondo, olografo, invece li escludeva, a favore unicamente dei parenti. Proprio a causa della variazione, Comune e Asp avevano impugnato il testamento.

Grazie all’accordo al Comune di Brisighella saranno destianti 73.500 euro, 10 quadri realizzati da Velda Ponti e 10 opere realizzate da Walter Bartoli, al Centro Volontari 10.500 euro, all’Asp 21 mila euro.

La vicenda, resa nota in questi giorni, secondo il gruppo consiliare di Area Liberale, ricorda i fatti legati all’eredità di Muky a Faenza, un’eredità sulla quale in città si dibatte da giorni e che vede il coinvolgimento del Comune di Faenza, della Fondazione Mic e, indirettamente, del sindaco di Faenza Massimo Isola. La questione sarà al centro di un’interrogazione presentata proprio da Area Liberale nel consiglio comunale di giovedì 20 ottobre.

Secondo il consigliere comunale Gabriele Padovani: “La scelta del Comune di Brisighella crea un precedente che può essere preso in considerazione dal Comune di Faenza per districare la vicenda assai complessa dell’eredità Muky”.

“Alla donazione del palazzo storico in Piazza 2 Giugno, fatta dalla signora Berasi Vanda, in arte Muky, nel Novembre 2017” spiega Padovani “ha fatto seguito il primo lascito testamentario con il quale la defunta avrebbe devoluto tutte le sue liquidità al Museo Internazionale delle Ceramiche, liquidità che poi si sono azzerate con le successive disposizioni testamentarie, ma che sarebbero servite per realizzare il museo Muky e Matteucci, come da volontà dell’artista. Lo stesso vale a dirsi per alcuni beni immobili (un appartamento, un negozio e un laboratorio) che in prima battuta erano stati devoluti al Comune di Faenza, con l’impegno di utilizzarli per la realizzazione di progetti sociali e di lavoro a favore di persone con disabilità. Ma che poi, con le successive modifiche delle disposizioni testamentarie, sono in parte disposti a favore di privati”

Padovani vede molte analogie fra il testamento Ponti-Bartoli di Brisighella e il testamento Muky di Faenza e per questo motivo domanderà ulteriori delucidazioni in consiglio comunale, chiedendo anche di rendere noto il parere dell’ufficio legale del Comune di Faenza a proposito delle modifiche alle volontà di Wanda Berasi