Nel corso della settimana il personale della Polizia Provinciale di Ravenna, con pattuglie a terra e utilizzando natanti in dotazione, ha sorpreso in piena notte e nelle acque della Pialassa Baiona, sei pescatori di vongole impegnati in attività di raccolta illegale.
Un altro servizio organizzato dalla Polizia Provinciale di Ravenna per la repressione del bracconaggio Ittico nelle acque interne che conferma la consistente presenza di gruppi più o meno organizzati di pescatori abusivi di vongole nelle Piallasse Ravennati.

Spesso vengono trovati a bordo di natanti fatiscenti, barche semi-galleggiati e perfino tavole da Surf, l’importante è che galleggino e che possano trasportare le numerose casse di “oro grigio” (vongole veraci), raccolte, di giorno e di notte, spesso in barba alle principali norme sanitarie e regionali che disciplinano la materia come confermato dai 61 verbali amministrativi elevati negli ultimi mesi dalla Polizia Provinciale.

Consapevoli di aver intercettato solo la punta dell’Iceberg di questo fenomeno illegale, i 13 servizi di vigilanza svolti nel corso dell’estate hanno portato comunque alla contestazione di 22 verbali per non avere il titolo che abilita alla pesca delle vongole, 4 verbali per l’uso di turbosoffianti a motore, 12 verbali per le violazioni alle norme sulle modalità di raccolta (Orari, quantità e dimensioni dei molluschi), 7 verbali per violazioni alle norme riguardanti gli Operatori del Settore Alimentare, 6 verbali per la raccolta in aree non classificate dall’autorità competente, 7 verbali per la mancanza dell’Uso Civico e 3 verbali per l’utilizzo di motori di potenza superiore al consentito.

Tali attività hanno portato al sequestro di 11 barche, 11 motori marini, 2 turbosoffianti, 39 cassette in plastica da 25 lt, 11 rastrelli per la raccolta delle vongole, 2 biciclette, una tavola da surf e un canotto, 6 bombole da sub con autorespiratore e al sequestro di complessivi 1200 Kg di vongole veraci, poi re-immesse in Pialassa dagli agenti di Polizia Provinciale per un valore stimato di almeno 12000 €, così suddiviso: 5500 € di prodotto che per dimensioni viene destinato al consumo umano, 4000 € di prodotto mezzano (inferiore alle dimensioni minime di raccolta), 2500 € di prodotto detto seme (pochi millimetri di diametro) entrambi destinati alla semina e al ripopolamento, pratica assolutamente vietata nelle acque interne e in Pialassa.

Probabilmente una goccia nel mare, ma gli sforzi fatti dal personale di Polizia Provinciale possono incidere, in modo importante e a tutela dei consumatori, nei canali di approvvigionamento irregolare di materiale ittico e prodotti della pesca che, sfuggendo alle buone pratiche di conservazione e di depurazione nonché ai previsti controlli sanitari, possono seriamente creare problemi di salute pubblica.

Oramai il quadro è chiaro, i diversi servizi svolti e le informazioni ricevute, spesso da pescatori onesti, esasperati dalla situazione, evidenziano l’esistenza di vere e proprie strutture organizzate dove pochi pescatori muniti di licenza di pesca e in regola con il permesso di Uso Civico per la raccolta delle vongole in Pialassa Baiona, si avvalgono di “vongolari” spesso non in regola con la documentazione necessaria all’esercizio dell’attività di pesca.

Accanto a pescatori di frodo che agiscono individualmente vi sono quindi pescatori autorizzati che gestiscono gruppi di abusivi per aumentare a dismisura la raccolta e gli introiti economici.
Tali pescatori abusivi, infatti, approfittando della difficoltà logistiche per accedere all’area di raccolta e muovendosi anche nel silenzio della notte, raccolgono l’ambito “oro grigio” con ogni mezzo, dalle mani alle Turbosoffianti, passando dall’uso degli autorespiratori per raggiungere i fondali più profondi.

Non solo pescatori abusivi e modalità di raccolta illegali, purtroppo i servizi hanno evidenziato anche l’esistenza di strategie e comportamenti utilizzati per eludere ed evitare eventuali controlli, anche con complici a terra che, con continue ronde, forniscono protezione ai pescatori una volta raggiunto il luogo di pesca.

Anche la presenza di un numero elevato di pescatori e di sistemi distruttivi di pesca inizia ad avere un pesante impatto anche sull’avifauna presente in un ambiente delicato come la pialassa Baiona bene paesaggistico vincolato dalla convenzione di Ramsar di protezione delle zone umide e dalle normative europee.

Il mezzo di pesca più efficace è senza dubbio la turbo soffiante con motore, vietata dalla normativa regionale sulla pesca in quanto estremamente distruttiva, uno strumento ad altissima capacità di raccolta ma anche ad alto impatto ambientale per la capacità di rimuovere decine di centimetri di substrato oramai sedimentato e distruggere ecosistemi di fondale lagunare salmastro estremamente vulnerabili e delicati dal punto di vista ambientale.

Ovviamente lo scopo è di pescare più vongole possibili e conferirli ai pochi pescatori capaci di immetterle sul mercato nei canali commerciali, più o meno legali, del maggior offerente, dove strappare prezzi importanti (anche 6/7 €/Kg per quelle destinate al consumo umano, molto di più per quelle destinate alla semina).

Un grande lavoro svolto dal personale di Polizia Provinciale, ribadisce il Comandante del Corpo di Polizia Provinciale Lorenza Mazzotti, che, nel contrastare la pratica della pesca di frodo con impegno e professionalità, si pone in prima linea nella prevenzione e repressione delle illegalità che contraddistinguono il settore e che possono degenerare in problemi ambientali, di salute o di ordine pubblico.