Una tempesta perfetta si sta abbattendo sul settore dell’edilizia e relativo indotto con lo stop alla cessione dei crediti e sconto in fattura relativi agli interventi superbonus 110%, ecobonus, bonus ristrutturazioni, bonus facciate, sisma bonus, barriere architettoniche, previsto dal Decreto n. 11 approvato nella sera di giovedì 16 febbraio dal Governo.

Le aziende e molti privati sono in grande allarme, viste le grosse problematiche che già si riscontravano nei mesi scorsi nel trovare banche o istituti finanziari disposti ad acquistare crediti derivanti da bonus edilizi per interventi in corso e si teme che questa pietra tombale sul sistema dei bonus possa ulteriormente chiudere ogni possibilità.

Basti pensare che nei mesi scorsi la CNA era intervenuta direttamente con un accordo con La BCC ravennate, forlivese e imolese, in base al quale l’Associazione tramite la propria società di servizi ha acquistato da BCC un plafond molto significativo di crediti da Bonus Edilizi già validati, presenti nel cassetto fiscale della Banca da destinare alle proprie imprese associate. Il plafond si era esaurito in brevissimo tempo.

Dopo che da ottobre CNA nazionale chiedeva al Governo di sbloccare la situazione, per cercare di alleviare la problematica della cessione dei crediti ne avevamo proposto come CNA, nei giorni scorsi, l’acquisto da parte degli enti locali, trovando nel Sindaco di Ravenna nonché Presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, disponibilità per aiutare le imprese e i cittadini. Ora però il Governo ha bloccato anche questa possibilità per Comuni, Province e Regioni.

Attualmente restano quindi in vigore le sole detrazioni fiscali, che però necessitano, visti gli importi degli interventi edilizi, una grande capienza fiscale che corrisponde normalmente ai ceti più abbienti, escludendo quindi da questa possibilità tantissimi cittadini.

Solo la CNA di Ravenna ha attualmente in gestione circa 2 milioni di crediti fiscali di privati che hanno in corso interventi edilizi e che faticano a trovare istituti o banche che li acquistino ai quali si aggiungono altri 4 milioni delle aziende che avevano in corso le procedure per nuovi lavori con sconti in fattura o cessione.

A livello nazionale si stima che i crediti fiscali incagliati derivanti da bonus siano 15 miliardi, circa 25.000 imprese a rischio fallimento.

Siamo allibiti – dichiara il Presidente della CNA territoriale di Ravenna Matteo Leoni – dalla decisione del Governo di abolire di colpo cessione del credito e sconto in fattura per tutti i bonus, lasciando la sola possibilità di detrazione. Per quanto lo sconto in fattura mettesse in difficoltà le aziende perché carente nella parte della cessione dei crediti, era comunque un provvedimento che ha contribuito alla rimessa in moto di un settore che ormai era in difficoltà da molti anni, creando lavoro ed economia; andava certamente migliorato ma non cancellato di colpo e senza concertazione. La situazione è ulteriormente grave per la mancanza di provvedimenti relativamente allo sblocco dei crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese, rispetto alla quale il ministro Giorgetti ha convocato una riunione per lunedì con tutte le associazioni di categoria, tra cui CNA. Faremo – conclude il Leoni- una battaglia costruttiva ma senza sconti per risolvere la situazione”.