Un risarcimento mancato da parte dell’Ausl di Romagna finisce nel mirino dei consiglieri regionali della Lega nord Massimiliano Pompignoli e Andrea Liverani. La vicenda vede coinvolta l’Azienda sanitaria romagnola, condannata dal Tribunale civile di Ravenna a risarcire con 1,7 milioni di euro la famiglia di una bambina, oggi 14enne, rimasta gravemente invalida dopo il parto. “La vicenda – spiegano i consiglieri – risale al marzo 2004. La madre si presentò all’ospedale di Lugo per un controllo della gravidanza gemellare alla 38 esima settimana. I medici rilevarono una sofferenza fetale, ma non la ricoverarono perché non erano disponibili culle termiche, né un’ambulanza. La donna fu poi inviata con mezzi propri all’ospedale di Ferrara, dove nacquero le bambine. Una delle due, ormai asfittica, riportò una gravissima paralisi cerebrale”.

I consiglieri sottolineano come “l’Ausl di Romagna non abbia risarcito la famiglia della quattordicenne della somma dovuta e sancita in sentenza” tanto che i familiari della ragazzina “hanno proceduto al pignoramento sui conti dell’azienda sanitaria, per 2,5 milioni di euro”, cioè la somma dovuta aumentata di un terzo, come per legge.

Dunque Pompignoli e Liverani interrogano la giunta per sapere “per quale motivo, vista la natura immediatamente esecutiva della sentenza, l’Ausl della Romagna non abbia proceduto al pagamento della somma quantificata dal Tribunale di Ravenna e se non ritenga che l’eventuale differimento del pagamento o il tentativo di riduzione della somma quantificata dal giudice rappresenti un’indebita inottemperanza alla sentenza, e un’ingiustizia nei confronti della famiglia della giovane”.