“Quello del 2018 é il terzo bilancio di previsione del Comune di Ravenna dell’era de Pascale. E come i precedenti, non porta con se nessuna novità. Anzi conferma tutti i passaggi compiuti dalla Giunta de Pascale in questi anni e che stanno contribuendo all’impoverimento, in ogni settore, di Ravenna e del suo territorio” commenta Veronica Verlicchi, capogruppo in consiglio comunale per la lista La Pigna

“Ravenna ha enormi problemi: quello del lavoro, dell’elevato costo delle imposte e dei servizi comunali, dell’isolamento viario e ferroviario, del porto e della sicurezza. Per citarne alcuni.

Per le tasse comunali il Pd si vanta di non aver previsto aumenti, ma dimentica che l’attuale tassazione é iniqua ed eccessiva per i cittadini e per le imprese Ravennati.

Dimentica anche che alcuni Comuni limitrofi, ormai da anni, hanno avviato un processo di riduzione dei tributi comunali. A Ravenna tutto resta immobile, come sempre.

La Giunta de Pascale si guarda bene dal ridurre la spesa corrente così da abbassare le tasse.

Senza parlare della disastrosa gestione della riscossione dei tributi comunali da parte di Ravenna Entrate spa che penalizza chi paga puntualmente.

Vedasi il disastro della riscossione dell’imposta di soggiorno, ad esempio.

Ravenna, da anni, registra un drammatico calo dei consumi. Calo accentuatosi in modo evidente e preoccupante negli ultimi 2 anni.

Le grandi cooperative sono andate in crisi: Iter in concordato liquidatorio, Acmar in concordato in continuità, Cmc in concordato preventivo con riserva. La Tozzi Sud, dopo la Comart, ha annunciato 100 licenziamenti per il 2019.

Oltre a queste, sono andate in crisi tante piccole aziende del loro indotto.

In centro città, nei lidi e nel forese hanno chiuso moltissime attività commerciali ed artigianali. Il centro storico di Ravenna é sempre meno frequentato sia a causa della riduzione dei parcheggi sia a causa dell’assenza di una programmazione di eventi capaci di attrarre cittadini e turisti.

La perdita di posti di lavoro é preoccupante e diverse famiglie sono in fortissima difficoltà economica.

Tanti giovani ravennati, dopo gli studi universitari, sono costretti a trasferirsi altrove in cerca di lavoro.

Di progetti “Smart” non se ne vede nemmeno l’ombra nonostante ci sia un Assessore dedicato alla “Smart city”.

La digitalizzazione del Comune é sempre più necessaria al fine di velocizzare e rendere più efficiente e meno costoso il rapporto coi cittadini, gli enti e le imprese. Ma dalla Giunta de Pascale non se ne sente parlare.

La promozione turistica é del tutto inadeguata e i risultati negativi, registrati sopratutto nei lidi, lo provano.

Va ridotto sensibilmente il numero dei dirigenti comunali, rivisto il sistema della valutazione e dell’erogazione dell’indennità di risultato è vanno valorizzate le risorse interne che hanno capacità e merito.

Vanno ridotte i costi del servizio SPRAR alla luce della recentissima legge su sicurezza e immigrazione. Il risparmio che ne deriverà va utilizzato per agevolare e sostenere le famiglie ravennati in termini di riduzione dei trasporti scolastici, di contributi per le rette sportive e di compartecipazione alle spese di libri di testo e di lettura.

Ma di tutto questo al cervese de Pascale e al Pd ravennate nulla interessa.

Al nostro Sindaco interessa solo presenziare ad iniziative con il candidato alla segreteria del Pd, Zingaretti, organizzare inutili quanto patetici flash-mob pro stranieri clandestini, togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini e dar vita al comitato antifascista.

De Pascale conferma, non senza esaltazione, maggiori stanziamenti, pari a euro 545.000, nel 2019

per le attività culturali. Ma non dice che di questi ben 300.000 euro sono destinati ad ingrassare la

già cospicua contribuzione comunale alla Fondazione Ravennantica, che passa da 600.000 euro/anno a 900.000.

Tutto soldi dei ravennati, purtroppo.

In tema di attività culturali, prosegue l’opera di distruzione del Mar mantenendo l’attuale inadeguata direzione e aumentando i costi a carico del Comune.

Nel bilancio 2019 non vi é nulla di significativo per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Si continua con l’andazzo di sempre mentre i ravennati diversamente abili continueranno a vivere con le stesse difficoltà.

A de Pascale e al Pd interessa spremere i ravennati in tutti i modi possibile. La previsione di entrare per sanzioni al codice della strada, passato dai 5 milioni del 2017 ai quasi 14 milioni del 2019, ne é un esempio.

Si mantiene l’inutile “poltronificio” fatto di sistemi di clientele, capeggiato da Ravenna Holding e si mantengono le partecipazioni nelle società che nulla hanno a che fare con la mission del Comune.

Si pensa di sprecare risorse con l’inopportuno Palazzo delle Arti e dello Sport anziché prendere in considerazione di sistemare strade e marciapiedi in città, nei lidi e nel forese e di realizzare la Ravegnana bis non chiesta solo dalla Pigna ma anche dalla maggioranza dei ravennati e dalle associazioni di categoria.

Il porto continua a perdere competitività, bloccato da decenni dai conflitti d’interesse che regnano tra l politica ed i pochi terminalisti.

Il forese tutto è completamente abbandonato a se stesso con servizi, trasporti e collegamenti carenti.

Sulla sicurezza le risorse sono insufficienti e l’installazione delle telecamere di videosorveglianza nei lidi e nel forese sarà sottodimensionata rispetto alle esigenze di questi territori.

Intanto la microcriminalità ringrazia la Giunta per il suo dolce far niente.

Per la piscina si va verso una soluzione scellerata che cercheremo di contrastare con ogni iniziativa politica a nostra disposizione.

A questo Sindaco ed alla sua Giunta mancano una strategia e una programmazione seria in tutti quei settori strategici che possano garantire sviluppo e lavoro: turismo, commercio, cultura, porto, ambiente.

Insomma, per quanto ci riguarda, anche questa volta la Giunta de Pascale merita una sonora bocciatura”.