Di seguito, la lettere dell’Associazione Dis-ORDINE di Ravenna indirizzata al sindaco Michele de Pascale a proposito del posticipo al 2022 della Biennale del Mosaico. 

“Egregio signor Sindaco di Ravenna Capitale del Mosaico,


l’Associazione Dis-ORDINE di Ravenna e l’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei hanno appreso da una Sua intervista che la Biennale del Mosaico quest’anno non si terrà.


D’altra parte, il Comitato per la Biennale, composto da 19 persone, dalla scorsa Biennale non è stato mai convocato, anche solo per redigere un bilancio post-evento nonostante più volte si sia detto che per poter organizzare una Biennale degna di questo nome occorre una preparazione preventiva di almeno un anno. Il mosaico, inoltre, è un linguaggio che per raggiungere una qualità essenziale per il successo di una manifestazione di questa portata e per attrarre quel pluralismo espressivo e linguistico capace di rispondere alla diffusa omologazione del prodotto, ha necessità di tempi e di comunicazione adeguati, soprattutto per poter coinvolgere tutti quegli artisti che operano a Ravenna, in Italia e nel mondo.


Ora, a tre mesi dalla possibile data di inaugurazione della Biennale del Mosaico 2021, le Associazioni scriventi, gli artisti, i mosaicisti, gli operatori del settore e la città tutta apprendono casualmente, tra una serie di molte altre notizie, che l’evento è rimandato. Ma come? Uno degli eventi che più potrebbe lanciare un segnale positivo per la ripartenza di Ravenna Capitale viene cassato in totale silenzio? Chi ha deciso? Perché?


Nella speranza di una Sua risposta ci permettiamo alcune riflessioni.


1) L’Associazione Dis-ORDINE, oltre un anno fa, in previsione delle celebrazioni dantesche Le presentò alcune idee e progetti di caratura internazionale per una maggiore visibilità della nostra città con eventi legati a Dante adatti a sprovincializzare e rimanere come testimonianza futura del Settecentenario dantesco della Biennale del Mosaico a cui non è stata data risposta, pur avendolo in più occasioni richiesto.

2) L’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei AIMC, come da statuto organizza ogni due anni, fin dal 1980, il Congresso sul Mosaico, ogni volta in un paese diverso. Nel 2020 era previsto a Monreale (Palermo) e data la pandemia il Congresso è stato rimandato dagli organizzatori – ovviamente di due anni – nel 2022. Fin dalla sua nascita la Biennale RavennaMosaico è stata concepita nell’anno che non coincide con il congresso AIMC, proprio per dare la possibilità ai soci di partecipare sia al Congresso sia a RavennaMosaico. Non si può pensare che un mosaicista possa affrontare nello stesso anno due viaggi dall’Australia, dal Canada, dal Brasile, dal Giappone ecc… Questo significa che alla Biennale RavennaMosaico del 2022 non saranno presenti i soci AIMC che di solito arrivavano da tutte le parti del mondo. Il presidente AIMC all’inizio di marzo 2021 Le ha scritto una lettera chiedendo notizie sulla Biennale per poter dare una risposta ai soci che insistentemente volevano sapere.  A tutt’oggi nessuna risposta.


3) Altre città, nonostante il COVID, hanno utilizzato il tempo per programmare e rilanciare ugualmente gli eventi in forme ancora più innovative. Venezia a giorni inaugura la Biennale di Architettura. Milano inaugura la Triennale. Roma ha inaugurato la Quadriennale.

4) Una Biennale ogni tre anni non è più biennale, chi ha fatto il miracolo di trasformare la nostra Biennale in Triennale o in Quadriennale? E perché questo è avvenuto?


Non si capisce perché a Ravenna non si sia trovato il tempo neanche per convocare le persone e le Associazioni coinvolte, nemmeno per raccogliere opinioni in merito, come hanno fatto le altre città capitali nonostante le limitazioni per la pandemia. Il confronto con i cittadini, purtroppo poco frequentato dai suoi collaboratori, continua a non sortire quel pluralismo che è una risorsa culturale indispensabile per la crescita di una città. Da Città del Mosaico ci stiamo incamminando sempre più verso una città MOSAICOFOBICA. E francamente non se ne comprende il motivo.


Sempre fiduciosi in una Sua risposta Le porgiamo i nostri più cordiali saluti”.