Dopo la decisione del Consiglio di Stato di sospendere il passaggio della gestione di 112 posti letto della Centro Residenza Anziani Il Fontanone dalla cooperativa In Cammino all’Asp della Romagna Faentina (sulla questione dovrà tornare a pronunciarsi il Tar), il capogruppo in consiglio comunale Stefano Bertozzi ha presentato un’interrogazione in consiglio comunale focalizzata sulla decisione del Consiglio di Stato e sulle relative conseguenze e sul bilancio dell’Asp della Romagna Faentina:

Alla luce di quello che sta accadendo, dopo aver approfondito ulteriormente l’analisi dei documenti pubblici disponibili, ritengo sia necessario indagare ulteriormente e raccontare alla città quali sono e di chi sono le responsabilità politiche che hanno portato all’attuale situazione di profondo deficit economico dell’A.S.P. stessa” spiega Bertozzi che si concentra sulle perdite dell’Azienda dei Servizi alla Persona.

Le perdite 2018 e 2019 sono state consuntivate ed hanno intaccato in maniera significativa il patrimonio di A.S.P., i proventi della cessione del Fondo Provosta (205.000 euro) che  dovevano essere destinati ad investimenti sul patrimonio immobiliare del Comune di Faenza sono stati dirottati a copertura di quelle stesse perdite di parte corrente, una parte significativa dei fondi Covid girati dallo Stato centrale sarà verosimilmente destinata alla copertura del deficit 2020.

 

Fatto grave è che questa gestione chiaramente insostenibile sta intaccando uno dei principi cardine che stavano alla base delle Opere Pie prima e di ASP oggi: le entrate patrimoniali garantite dal cospicuo patrimonio immobiliare di proprietà, proveniente dai lasciti di numerosi benefattori faentini, doveva costituire – come sempre è accaduto – un elemento di compensazione e di riequilibrio delle rette applicate agli anziani ospiti. Con il recente incremento delle rette per i non accreditati anche questo fondante aspetto è venuto meno”.

 

La vicenda per Bertozzi è quindi prettamente politica: “Siamo in presenza di fatti e responsabilità politicamente molto rilevanti, con impatti sull’oggi e sul domani, sulla collettività nel suo complesso ed in particolare su fasce estremamente deboli di popolazione.

L’attuale stato dell’arte è figlio di atti amministrativi chiari e precisi.

La scelta dell’Amministrazione ha esposto il Comune e l’Unione tutta ad una complicata querelle legale che doveva e poteva essere evitata, esistono ancora – salvo documentate smentite – problemi e ritardi nella definizione delle procedure relative al personale.

Attendiamo risposte chiare e rapide perchè stiamo giocando con i danari dei contribuenti, con i lasciti dei benefattori e prima di ogni altra cosa con le vite degli anziani che necessitano dei servizi erogati da A.S.P.”