Legname accatastato lungo il letto del Senio alle porte di Riolo Terme. Lo denuncia il capogruppo di Frateli d’Italia in consiglio comunale a Faenza Stefano Bertozzi. Le operazioni si stanno svolgendo nei pressi del Ponte della Chiusa. Bertozzi ha inviato una segnalazione via pec al Corpo Forestale dei Carabinieri, all’Unione dei Comuni della Romagna Faentina, all’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile sede regionale e distaccamento di Ravenna, per sottolineare come le cataste possano costituire un potenziale pericolo in caso di nuova piena del Senio.
La segnalazione inviata alle diverse istituzioni:
“Da giorni in località Riolo Terme, zona via Rio Ferrato all’incrocio con via Salvarelle, alle porte del Parco Regionale della Vena dei Gessi, si stanno svolgendo lavori sommari nei pressi della centrale mini-idroelettrica posizionata sul torrente Senio all’altezza della zona nota come “Ponte della Chiusa”.
Il manufatto, che durante l’alluvione del 2023 regalò al paese la famosa trivella che distrusse il ponte pedonale in zona Rio Vecchio, è stato più volte colpito dalle alluvioni che si sono susseguite da allora ad oggi.
L’area da mesi è ingombra di legname, tronchi anche di grande dimensione, detriti, macerie, ghiaia mal posizionata e portata dalle piene che via via si sono succedute, con addirittura una grande griglia di protezione in metallo abbandonata in prossimità della centrale e vicina al letto del torrente..
I lavori di ripristino e messa in sicurezza sono stati fermi per mesi.
Da qualche giorno alcuni operatori, di cui non conosco la provenienza, stanno lavorando nell’area limitandosi a spostare il legname accumulatosi dalla centrale alle aree circostanti.
Il legname viene accatastato all’interno dell’alveo o nelle immediate vicinanze, in zone comunque facilmente raggiungibili da un innalzamento anche lieve della portata del torrente.
Come già accaduto e segnalato anche alla Procura della Repubblica.
Questo sta accadendo da giorni creando una situazione di potenziale e grave pericolo sia per le abitazioni e l’area immediatamente a ridosso del manufatto, sia per le zone a valle.
Il posizionamento del legname in quel punto si tradurrebbe in un inevitabile discesa a valle in caso di piena (ripeto piena ordinaria), con rischio di creare tappi o dighe naturali con conseguente danneggiamento di ponti, infrastrutture ed aree private, già fortemente provate da questa situazione di incuria che si protrae da mesi.
Ritengo che la situazione sia oltremodo pericolosa, visto l’assordante e prolungato silenzio, vista la sconcertante inazione di chi dovrebbe intervenire (perchè qualcuno dovrebbe farlo, o no?) ho chiesto l’intervento dell’autorità affinché provveda con un urgentissimo sopralluogo così da capire e verificare lo stato delle cose, valutare i rischi e le responsabilità ed eventualmente intervenire se lo riterranno opportuno.
Nonostante ripetute segnalazioni e pubbliche denunce nulla si è mosso ed i lavori che sono stati avviati stanno verosimilmente aumentando il rischio anziché diminuirlo, credo che questo sia inaccettabile e credo che il mancato intervento renda responsabili tutti coloro che non hanno provveduto nel caso questo arrechi danno alla popolazione e al territorio”.